DEI RE DI SPAGNA 337 di Stato di subire una ritenuta del venticinque per cento, li secondo decreto, in data del 519, vietò di accumulare i trattamenti di più di un solo impiego, e lasciò ai funzionarii pubblici la scelta dell’ impiego che preferiranno conservare; non eccettuando da tale misura che gli stipcndii militari e le pensioni accordate a ricompensa di straordinarii servigii. Col terzo decreto sotto la stessa data del 39 il re facendo giustizia ai magnifici e molti doni patriotici offerti dal clero pei bisogni della guerra, ma considerando non formar tali doni una rendita fissa per lo Stato ed essere scopo principale dell' attuai guerra quello di difendere e sostenere la religione, fissò un aumento di sette milioni di reali per anno sul sussidio che pagavano i beni ecclesiastici, da impiegarsi nell'estinzione di debiti del regno e l'am-uiortizzazione dei valcs ossia viglietti regii. La provincia di Guipuzcoa,occupata in gran parte dai Francesi, avea presentato ai deputati convenzionali un ad-drizzo deliberato dai suoi stati a Guetaria. Chiedevasi la si riguardasse quale paese libero e neutrale. Per tutta risposta i Convenzionali cassarono gli Stati, e inviarono milizie francesi a Guetaria. Uno di essi, il focoso Pinet, eriger fece una ghilottina sulla piazza nuova di S. Sebastiano, provvide a suo talento per t’ amministrazione della provincia e ordinò l’arresto dei nobili, dei preti e notabili, quali ostaggi , in conformità al famoso decreto della Convenzione. Le quali violenze, requisizioni di ogni genere, circolazione forzata degli assegnati e chiudimento delle chiese, determinarono infinità d’abitanti a ritirarsi nell’ interno della Spagna. Pi-net alla fine del mese di agosto fece sotto frivolo pretesto incendiare quattro villaggi del Guipuzcoa, e a furia di contrarietà obbligò ben tosto lo stimabile e modesto Mùller a lasciare il comando in capo dell’armata dei Pirenei occidentali, ove fu sostituito da Moncev. L'odioso Pinet, clic a-veasi cognominato il Vecchio della. Montagna, egli stesso non andò guari fu richiamato. Il 3 settembre il principe di Castel Franco, comandante generale dell’armata d’Aragona, che avea seco il suo maggior generale, il luogotenente generale don Ignazio Laiicastcr, si porto con tre colonne, forti in tutte di 4>°oo uomini, contra gli avamposti francesi della vallata d' Aspe P.' Iti.* T.’IIL* aa