i.j.. CRONOLOGIA STORICA ilei loro beni e il divieto ili ristabilire la società. Fu loro accordata una modica pensione, cui non doveano percepire se non nel luogo fissato per Joro residenza, e che sarebbe stata sospesa a tutti i membri in caso di offesa contra il governo per parte di un solo di essi o nei suoi scritti o ne’suoi discorsi. L'ordinanza regia dichiarava colpevoli di alto tradimento gli Spagnuoli che mantenevano relazioni anche,indirette coi gesuiti', essa vieta pure di parlare, scrivere e reclamare contra tali misure, che bentosto furono eseguite nelle due Indie, c posero il governo in possesso delle loro proprietà. Questo editto non s1 ebbe tutti i suffragi del clero: il i5 aprile il vescovo di Cuenca, in una lettera indiritta al confessore di S.M.,si lagnò che la chiesa diSpagna^bweper-tluta per la persecuzione che provava, i suoi beni essendo saccheggiati:, oltraggiati i suoi ministri e le sue immunità calpestate. Carlo fece al prelato il 9 maggio una risposta piena di forza e di moderazione. Il vescovo osato avendo nella sua replica del 23 di quel mese sostenere quanto avea avan« zato, fu dal re fatto esaminare l’affare nel suo consiglio. Meritre Carlo III bandiva dai suoi stati più di 2,000 individui appartenenti alla compagnia di Gesù, si occupava aumentare la popolazione, rianimare l’industria e l’agricoltura. Secondato dall’intendente generale dell’ Airtlalusia (il famoso Paolo Olavidè), trasse in Ispagha colonie di Alemanni, Svizzeri, Francesi e Belgi. Nella sua cedola regia del 25 giugno 1767, assicurò grandi vantaggi agli stranieri che volessero formare stabilimenti nei deserti di Sierra-Morena e dell’Andalusia, ed entrò ne’più minuti particolari a favore di quei coloni. Il giorno stesso pubblicò altra cedola in 79 articoli, che contiene il codice amministrativo e legislativo delle novelle colonie; il 77.0, portante non sarebbero istituiti nè conventi dell’unoo dell’altro sesso, nè missioni, nè confraternite sotto qualunque nome o pretesto che potesse essere, divenne probabilmente l’origine dell’ odio dei monaci contra Olavidè. La bella città di Carolina nella Sierra-Morena, e le borgate della Carlotta Luigiana, e Fuente-Palmera nei dintorni di Ecija in Andalusia, fondate successivamente, furono i capoluoghi di quelle colonie nascenti, che, a malgrado gl' ostacoli che l'oro su-