i88 CRONOLOGIA STOHICA si fere più generale l’insurrezione. Le compagnie delle guardie Waflonne, ch’erano di servizio al palazzo, furono le sole che facessero il loro dovere; vennero dal'popolaccio trucidate, ma diedero tempo al re di salvarsi in Aranjuez, ove si recarono intorno a lui nuove milizie. In tal momento di crisi il conte d’Aranda, allora capitan generale del regno di Valenza, fu chiamato alla presidenza del consiglio di Gattiglia. L’unire questo posto a quello di capitano generale di Castiglia gli diede estesissimo potere, di cui servissi energicamente. Gli ammutinati credendosi i più forti, milanta-vano pretensioni e richiesero condizioni. Si dovette venir con essi a trattative. Finalmente si calmò la sedizione il giorno 26 sulla promessa data dal re di ritornare nella capitale quando vi fossero ristabiliti la tranquillità e 1’ ordine. L’autorità ripigliò allora la sua forza, i gran cappelli disparvero per sempre, ritornarono a poco a poco i mantelli ma con forme meno ampie, e l’espulsione del ministro favorito di Carlo III (marchese Squilaci) soddisfece egualmente la moltitudine e la nobiltà,cui quell’antico direttore delle dogane di Napoli crasi reso odioso pel suo orgoglio e le sue dilapidazioni, pei dazii e le imposte di ogni specie da lui stabilite e per la moltiplicità e durezza dei mezzi usati nelle esazioni. Il 17 aprile si ammutinò la plebe in Saragozza, e s’insultarono le case dell’intendente e di tre 0 quattro privati. La quale rivolta si terminò col castigo dei capi principali,otto dei quali furono irapcsi, altri fustigati, e gli altri condannati alla galera. A Barcellona nel mese stesso si minacciò con aflissi ima rivolta, che avea a scoppiare il giorno 20 ove non si abbassasse il prezzo di alcune derrate. La vigilanza del marchese de la Mina, capitano generale della Catalogna, secondato dallo zelo di tutte le classi degli abitanti, rese senza elletto la minaccia. Gli 11 luglio la regina madre Elisabetta Farnese terminò i suoi-giorni al castello di Aranjuez nell’anno suo 74.° Venne sepolta accanto a Filippo V suo sposo nella collegiale di S. Ildefonso. Questa principessa ambiziosa, di carattere fermo ed ardente, ma dotata di qualità poco comuni, avea abusato dell’ ascendente preso sul suo sposo per trascinarlo ¡11 imprese funeste alla Spagna. Durante tutto il