DEI RE DI SARDEGNA 457 per tutto Tanno 1776 nelle sue funzioni di ambasciatore a Parigi. L’avvocato Wuy, primo commesso degli atlari esteri, era in grado pel suo posto di-essere utile a tutti quc’sud-diti del re di Sardegna ch’erano impiegati nella diplomazia. Il conte de Viry e lui comunicavano segretamente insieme in iscritto. Wuy biasimava nelle sue .lettere parecchie misure prese dal monarca, tacciandolo fra le altre cose di negligere Vistruzione e la disciplina delle truppe, le quali d’altronde a suo parere erano numerose di troppo, e soprattutto di non agire nei più importanti affari se non dietro il parere di un ministro ignorante o di una regina clic accagionava di una divozione esagerata. I sospetti del marchese di Aigueblanche si fondavano principalmente sulle combinazioni che tendevano a dargli per successore Viry: quindi fece intercettare la corrispondenza che potea aggravate quell’ambasciatore,e in conseguenza il ¿onte di Viry ricevette ufficialmente l’annuncio del suo richianlo. Ciò accadeva nel 1777. L’ambasciatore fu sostituito a Parigi dal conte di Scarnafis, e si recò alla terra del suo nome che possedeva in Savoja, ove fu esiliato per tre anni. Quanto all'avvocato Wuy, esscnddsi scoperte quasi che tutte le mene che formavano P oggetto delle sue corrispondenze con parecchie potenze straniere^ fu arrestato e rinchiuso nella fortezza di Ceva, in cui fini i suoi giorni. Ma non godette lungamente il marchese di Aigueblanche la soddisfazione di essersi allontanati quei due principali suoi avversarii. Alcuni avvisi partiti dalla corte di Versailles, ove esistevano ben naturahnente con Torino frequenti relazioni, fecero che Vittorio Amedeo aprisse gli occhi intorno a certi particolari della condotta tenuta dal suo ministro degli affari esteri; egli ne lo allontanò, ma con tutti i riguardi possibili, benché non potesse dissimulare che nel corso di venticinque anni d’intimo rapporto con quel favorito, egli avea mal giudicato della sua abilità, che in fatto era mcdiocrissima. Successore al marchese di Aigueblanche fu il conte Pirrone, sostenuto fortemente dal clero, che allora avea grande influenza alla corte. P.' HI.* T* III.’ aq*