DEI RE DI SPAGNA a5cj interim a due ministri delle finanze, fu ristabilito a favore di don Gerojiimo Caballero. Con altro decreto del giorno stesso Carlo III ordinò l'istituzione a perpetuità di una giuuta suprema di stato, ¿composta dei sccretarii di stato di tutti i dipartimenti, clic si terrebbe almeno una volta per settimana e che farebbe cognizione delle leggi c regolamenti del regno da stabilirsi 0 riformarsi, c di tutti gli altari sin allora portati presso gli uffici e tribunali di cadauno dei vari dipartimenti. Nelle circostanze critiche il re vi ammetterebbe i consiglieri di stato, gli ufficiali generali, ed anche i privati i cui lumi c presenza fossero da lui giudicati necessarii. Vennero arrestati parecchi signori per aver giocato a faraone malgrado il divieto regio. Un mese dopo fu condannato il banchiere a quattr'anni di prigionia e all'ammenda, altri due a grosse ammende, e il rimanente a servire il re per più anni. 11 25 luglio giunse a Barcellona un ambasciatore della Porta Ottomana. Ricusando di far la quarantina a Mahonc, si eresse una tenda sulla sponda per lui c il suo seguito, composto di venticinque persone, c gli fu circoscritto uno spazio di terreno per passeggiarvi. Il 3o agosto.egli prese la strada di Valenza per recarsi-a Madrid. Nella notte del 19 al 20 agosto si appiccò fuoco in quattro siti del palazzo di S. Ildefonso e alla chiesa collegiale di quel nome. 11 primo edifizio. sarebbe rimasto interamente in cenere se non si fosse tagliata Parcata per cui comunicava colla chiesa. Nessuno peri in quell’ incendio, ma molti rimasero malconci. Il re, il principe delle Asturie e l’infante don Gabriele vi presiedevano. Il «condo corse 1 maggiori rischi c fu tra i feriti. Il danno fu valutato a oltre dieci milioni di franchi; i titoli, gii archivii e gli ornati del capitolo, le scritture del patriarca dell’Indie, quelle dei diversi uflicii dei ministri e della casa del re furono preda delle fiamme. Parecchi signori perdettero tutti i loro effetti e ricusarono presentarne la nota. Il 24 settembre l’Ebro e le riviere d‘ Aragona c di Segra avendo terribilmente, straripato, occasionarono i maggiori disastri nella Navarra, in Aragona c Catalogna. Più che 1000 individui rimasero schiacciati per la caduta degli