a64 CRONOLOGIA STORICA di vaiuolo il 2 novembre in età di i3 anni. Il neonato nel giorno a peri della stessa malattia clic si dichiarò appena nato. L infante don Gabriele, oppresso di tal doppia perdita e specialmente di quella della sua sposa cui adorava, vènne pure attaccato pochi giorni dopo dal vaiuolo e morì nella notte del 22 al 2.3. Quel principe, commendevole per l'eccellenti sue qualità, e pel sub amore alle lettere ed alfe arti, compose c pubblicò una versione spagnuola di Sallustio assai'pregiata: egli si esercitava nelle matematiche c formava bei quadri «con la borra di seta. Egli avea 36 anni, 6 mesi e io giorni, e non lasciò che un figlio, Pier Carlo Ani tonio, nato'il i8 giugno 1786. Si celebrarono le sue esequie il 24 novembre : il re durante la cerimonia volle rimaner senza guardie, acciò vi assistesse tutta la famiglia. Avea il ministero spagnuolo dato ordine al luogotenente generale don Teodoro de Croix, vice re del Perù, di far far conoscenza degli stabilimenti dei Russi e di altre nazioni europee all’ovest dell’America settentrionale. Don Stef. Ios. Martinet, incaricato di tale spedizione, {a eseguì in otto mesi con zelo pari all’ intelligenza. Partito dal porto -S. Biagio sulla fine di marzo 1788, seguì là traccia del capitano Cook, toccò la baia del Principe Guglielmo,costeggiò l’isola Montagli, donde entrò nella baia dei Fiori e ove i naturali gli diedero molti particolari sulla principale colonia russa, comprendendo il vasto territorio di Alaska -e le numerose isole di quell’ Arcipelago. Scoprì poi parecchie isole sconosciuti a Cook, soggiorno un mese in quella di Ounulàschka, ove i Russi aveano una colonia, e ritornò per Montet-ey e il canale Santa-Barbara al porto S. Biagio sul finire di novembre, senza aver toccata la costa di Nootka, c dopo aver greso possesso in nome del re di Spagna di sci importanti paraggi. La robusta salute cui Carlo III andava debitore al giornaliero esercizio della caccia avea l’anno precedente provato qualche attacco. I tristi avvenimenti accaduti nella sua famiglia e particolarmente la morte del più prediletto dei suoi tigli gli recarono un fatai colpo: egli trovavàsi già indisposto, quando nel giorno 4 decembrc perdette il vescos’o d'Osma, suo confessore. D" allora in poi gli si manifestò op- Ìressione, vomito, gonfiezza alle gambe ed una continua ebbre, in uno dei cui accessi mori la notte del 13 al i4