DEI liL DI SPAGNA 277 religiosi posti in ferri per ordine del re-di Marocco, dopo la furtiva partenza del console generale e vice consolo di Tanger, acconsentì a'rannodare le negoziaziopi, non om-incttcndo al tempo stesso di fortificare i minori preiidii di . Mclilla. I’ennon de Velcz e Alhucemas, cui gli Africani avea* no del pari inutilmente attaccato. Surti nella Galizia alcuni torbidi in occasione di una nuova imposta sulla vendita del bestiame, clic formava la maggior ricchezza del paese, dovette il goverfto mandarvi due reggimenti. Frattanto il capitano generale di quella provincia essendo morto il i5 dcccmbrc, vi giunse ben presto con nuove truppe il luogotenente genitale don Ventura Caro, comandante per interim. I disordini clic avcatio avuto luogo nei mercati vennero repressi} ma i numerosi arresti di paesani tratti come sediziosi alla Corogna, sparsero lo spa* vento nelle campagne ed occasionarono considerevoli emigrazioni sulle frontiere del Portogallo. 1791. L’ambasciatore di Marocfco,giunto a Madrid,fu accolto il 27 gennaio in solenne udienza dal re. Il governo restituì i due corsari maYocchini, e ottenne la liberazione dei prigionieri spagnuoli. Il prestito fattfl dagli intrapr’enditori del canale di Mur* eia era una specie di lotteria^ cui Carlo III avea garantita. I viglietti del valsente di sessanta franchi davano il sette $ per ccnfo’ di rendita vitalizia quando non aviano prodotto per vi? della sorte alcuna vincita. Avendo gl’ intraprcnditori fatto decidere dai teologi che un tal prestito era feneratizio, Caffo IV con sua risoluzione. 22 febbraio credette di gratificare gli intraprcnditori e nel tempo stesso conservare I esecuzione di un-atto a cui era intervenuta la corona. Entro sci mesi convocò un’assemblea degli azionisti, che doveano di nuovo investire al tre per cento ovvero essere rimborsati del loro capitale, collo sconto del quattro per tento di cui accano' goduto dal primo impicg® dei loro fondi, fasciando ai creditori i loro diritti in Uro per reclamare coutra la lesione usùratica, ove non andassero d’accordo coi capitalisti. Tale misura fece molti malcontenti. Un decreto reale del 26 febbraio accordò agli alfieri e sotto tentnti delle guardie del corpo il grado di brigadiere; agli aiutanti generali c primi tcncuti quelle d> maresciallo