CRONOLOGIA STORICA iG di quel mese,destò molto fermento in Ispagna,specialmente a Barcellona. Il console francese di questa città,accusato di aver tenuto discorsi indiscreti, fu tratto alle frontiere per ordine del conte di Lacy, capitano generale della Catalogna. Le precauzioni che il governo credette adottare contra i soli Francesi inquietarono tutti i negozianti stranieri stabiliti nella Spagna. Sollecitato dai reclami di parecchie corti dell'Europa, Carlo IV colle sue circolari del 29 luglio e 3 agosto modificò il suo precedente decreto, e statuì che la rinuncia voluta dagli stranieri a qualunque relazione, connessione e dipendenza dalla loro patria, non in-tendevasi che in materie politiche, di governo e di civil soggezione, non già d’affari domestici e commerciali, né di relazioni di famiglia. Il 25 agosto una lettera del consiglio di Castiglia decise.che il giuramento obbligatorio degli stranieri non era già un atto di vassallaggio 0 di soggezione, ma di obbedienza c sommissione al sovrano. Una circolare del 2 settembre schiari ancora alcuni dubbii sull’esecuzione della cedola del 20 luglio. Nel tempo stesso la corte di Spagna accolse gli emigrati francesi sulle frontiere della Catalogna (1), pose in istato di difesa ed apnrovigionamento la cittadella di Figue-ras, sospese ogni relazione politica coll’ ambasciatore di Francia, non comunicò secolui che per afTari privati, ed inviò al suo ambasciatore a Parigi 1’ ordine di viaggiare ed aflidare gli affari della legazione al cavaliere d’ Ocariz. Da tre mesi il bey di Mascara stringeva l'assedio d’O- (1) Gli emigrati francesi, arrivando a la Junqnera, riceTevano un tranirat per recarsi a Figueras, ov’erano obbligati di prestare il giuramento seguente: » (".¡uro in fede di gentiluomo di essere fedele al re di Spagna, e dichiaro di professar* la religione cattolica apostolica romana. Giuro inoltre chc sino a che sarò negli stati di S. M. C., sarò sommesso come gli altri sudditi ai tribunali ordinarli, senza pretendere di ricorrere a vernn altro straniero. Prometto per ultimo di non mantenere sugli affari di Francia veruna corrispondenza nè diretta ne indiretta. » E-glino passavano di U a Barcellona, ove il conte di Lacy accordava dne giorni di riposo, e lasciava loro la scelta di qualche villaggio della Catalogna per ¡stabilirvi U loro residenza senza che fosse loro permesso di allontanarsene. I)a principio fu loro assegnato nn soldo, che venne ben presto soppresso, e fu soltanto al principio del 1 ;g3 eh’ essi godettero di ■u&ior libertà c che presero servigio nelle armate spagnuolc.