-266­ ne richiamato al Pireo per il trasporto del presidio di Atene sulla costa dell'Asia Minore. Approfittando quindi della sua partenza il convoglio potè raggiungere indisturbato gli stretti. Durante la campagna oltre le navi a vela parteciparono alle azioni anche 17 navi corsare cristiane, alle quali era stato promesso « l'indulto di rilasciare le prede immuni intieramen­« te anche dei diritti tutti spettanti al Capitano Generale ». In altri termini il Morosini aveva concesso ai corsari cristiani che prestavano servizio ai suoi ordini di ritenere per loro tutte le prede che avrebbero fatte, esonerandoli dalla decima parte alla quale egli aveva diritto e senza che il rimanente venisse ripar­tito tra le unità dell'Armata. In Dalmazia il Provveditore Generale Cornaro, con l'aiu­to, come abbiamo detto, delle galere e di truppe pontificie, mal­tesi e genovesi, e di un battaglione toscano, investÌ la fortezza di Castelnuovo (Fig. 54) che venne occupata dopo ostinata re­sistenza. Durante l'inverno le navi, in due turni, eseguirono la concia a Curzola (1). La campagna del 1687 segnò il culmine dei successi della Repubblica, che conferì al Morosini l'appellativo di « Pelo­ponneSIaCO ». Il malcontento in Turchia per il disastroso esito della guerra fu grandissimo, e ne conseguÌ la deposizione del Sultano Maometto IV e l'elezione in sua vece di Solimano III. Luigi XIV impressionato delle vittorie della « Sacra le­ga », cercò in tutti i modi di impedire la conclusione di una pace che avrebbe lasciata mano libera in Europa all'Imperatore Leopoldo. . La Repubblica nominò Francesco Grimani Provveditore Generale in Morea e pensò all'ordinamento del Regno che fu diviso nelle provincie di Romania, Laconia, Messenia ed Acaia e provvide nello stesso tempo a nuovi arruolamenti di truppe (1) Nelle operaZlOnI In Dalmazia presero parte I"Herbenstein colle 8 galere di Malta, il Cav. Ferretti con 5 pontificie e due galere genovesi. A bordo portavano 1500 uomini da sbarco. Anche in questa occasione successero attriti tra il Generale Maltese ed il Provveditore Generale veneziano che dovette mettere i 3 fanali a poppa della sua galera per ottenere la sottomissione dell'Herbenstein.