CKOiNULOGIA STORICA Nuove misure prese dal consiglio nel 1770 svilupparono quasi universali disgusti. Il visconte di l'olignac, ambasciatore di Francia nella Svizzera, scrisse ai governi di Zurigo e di Berna per indurli a sostenere i regolamenti che d'accordo col re aveano sanzionato nel 1738. il tuono della sua lettera era minaccioso pcgli animi della città di Ginevra troppo riottosi e sempre avidi di cangiamenti. i\el 1780 le dissensioni presero un più serio carattere. Il 5 febbraio 1781 una querela privata, insorta tra due opposti partiti di nativi, divellile il segnale di una generale insurrezione ;si rivocù l’editto a favore di quest’ ultimi, che quindi salirono a tal grado di furore,che si giudicò il solo intervento armato dello potenze alleate poter impedire una grande effusione di sangue. Ma il gabinetto di Versailles sentì ben tosto che la sua unione con Berna e Zurigo per garantire la stabilita del governo di Ginevra produceva quelle misure vigorose ch’egli era risoluto di prendere per sostenere l’aristocrazia ginevrina; e quinci avvisò ai mezzi di sbarazzarsi da quella alleanza. 11 conte di Vergenncs, ministro degli affari esteri in Francia, in duo lettere ilei settembre 1781, l’uua ai cantoni di Zurigo e Berna e l’altra al senato di Ginevra, dichiarò che il re suo signore rinunciava alla garanzia; aggiungendo però che quel monarca, prendendo molto interesse all indipendenza e felicità della repubblica, non ritirava già la sua protezione, ma che anzi riserbavasi il potere di vegliare alla tranquillità interna di Ginevra, a misura che losse per richiederlo la dignità della sua corona, 1 interesse della Francia e quello delle potenze vicine. Anche i due cantoni alleati ritirarono la loro garanzia. Disordini popolari insorsero nella notte del 18 marzo 1782. I nativi e i più violenti tra i rappresentanti formarono una unione; s’impadronirono di alcuni magistrati perchè servissero di ostaggi nel caso di misure coercitive per parte delle potenze che aveano rinunciato alla garanzia; e allora cominciò il ministero francese ad intervenire senza il concorso degli altri antichi mediatori.Sei mila uomini al servigio di Francia, comandati dal marchese di Jaucourt, marciarono per Ginevra; e Veigenues determinò la corte di Torino a