378 CRONOLOGIA STORICA sciuto nelle piazze aperte,che non gli opposero veruna resistenza. Ahclel-rahman marciò tosto contra il prozio, ebbe sovr’esso arcuili vantaggi, lo inseguì lungo la spiaggia sino a Valenza, ed ivi lo strinse d’assedio; ma i figli di Abdallah, lattisi intercessoli presso il re pel proprio padre, indussero quest’ ultimo ad entrare in trattative con un principe, di cui vantarongli la clem'enza e generosità. Non volendo per altro lo scaltrito vecchio che agli occhi de’ suoi partigiani apparisse di ceder egli alla necessità, ordinò una sortita generale ; poi, fingendosi avvertito da divina ispirazione, inviò al re le prime sommissioni. Si recarono a lui i suoi (ir gli, lo condussero dinanzi al principe, e lo assistettero a scendere di cavallo, tenendogli uno la briglia, e l’altro la stalla. Il vecchio baciò la mano del re, che lo abbracciò, lo colmò di onori e carezze, c gli cedette- if governo di Tad-mir a titolo di sovranità per il resto de’suoi giorni. Ivi mori Abdallah due anni dopo, c i soldati africani che lo avea- 110 seguito ritornarono parte in Tanger e parte rimasero a Tadmir. Abdel-rahman,liberato da quella guerra domestica, si recò nella Spagna orientale, vinse i Cristiani presso Barcellona, li assediò colà, li costrinse ad uscire, e nella loro riti-rata li taglio a pezzi. Fece poi ristaurare- le fortificazioni della città, s’impadronì di Urgel e di tutte le altre piazze da essi prese, non lasciando loro altro asilo che le castella .sui vertici e le gole dei monti, ove 1’ asprezza del suolo e il rigore del clima formavano la principal sicurezza.Domati i l ibelli, c provveduto alla guarentigia della frontiera, ritornò a Cordova 1’anno 207 (823). L’ anno dopo permise che il patrimonio di Abdallah fosse posseduto da’suoi figli, e fece in quell’occasioue una legge per cui i figli ereditavano tutti i beni del loro padre; le vedove non aveano diritto che alla lor dote, gioje e vedovile , colla facoltà di disporre di un terzo dei beni a favore dei propri congiunti e stranieri. Nel tempo stesso giunsero a Cordova ambasciatori dell’ imperatore Michele il Balbo, che proponeva un’alleanza contro il nemico comune, il califfo di Bagdad. Numeroso era il seguito di quella ambasceria, e brillantissrìua l’accoglienza ricevuta, la prima di tal genere che avessero veduto-i Mussulmani di Spagua.