3oG CRONOLOGIA STORICA mularc di dover presto o tardi cedere al torrente devastatore clic ingoiava colla malaugurata Francia tutto ciò che troppo ad essa avvicinavasi. Il 4 gennaio 1798 i capi della piccola repubblica, testi-monii del coraggio e della pazienza con cui sosteneva le sue privazioni un popolo degno della libertà di cui avea per tanto tempo goduto, convocarono tutti i borghesi nella principal chiesa di S. Stefano,acciò istruirli della vera situazione delle cose e della poca speranza che i loro deputati a Parigi aveano di conservare la loro indipendenza. Trattavasi di rendere per quanto possibile meno onerosa la loro unione colla Francia, giacche era divenuta indispensabile, e che. già dicevasi pubblicamente, a Parigi essere stata colla maggiore premura sollecitata dai borghesi di Mulhau-sen. Quegli uomini,i cui antenati aveano nel 147^ fatto fronte a Carlo il Temerario é resa rispettabile la loro esistenza politica pel corso di tre secoli c mezzo, tutti conobbero che non erano in istato di lottare contro forze troppo dis-# uguali, e quindi, benché gemendo, votarono per la unione; e fu fermato che se ne fisserebbero le basi a Parigi dai deputati, clic erano colà rimasti. Il 18 gennaio giunse a Mulhausen il commissario francese Mctzger di Colmar, e nei giorni successivi ebbero luogo a S. Stefano molte adunanze,che aveano per iscopo far conoscere agli abitanti la marcia degli avvenimenti, e di consultarli intorno la liquidazione delle sostanze della città. In questo intervallo si stabilirono con quel commissario tutti gli articoli acccssorii al trattato, c furono comunicati alla cittadinanza in una assemblea tenutasi a questo effetto il giorno 29 gennaio. Il 14 febbraio si si unì un’altra volta per regolare la sorte del clero; c nel 17 venne soppressa la linea doganale. Il i.° marzo, nel qual giorno si ratificava a Parigi il trattato di unione della repubblica di Mulhausen con Francia, si presero misure per impedire che in seguito le chiese della città non venissero riguardate come dominio nazionale dai commissarii che doveano recarsi a prenderne possesso, e clic talune di quelle chiese non venissero trasformate, secondo l’usanza d’allora, in magazzini di foraggi. Si convenne quindi di farne la vendita ad abitanti scelti tra