DEI MORI DI SPAGNA 319 sette statue equestri d’ argento da lui trovate in un tempio. Rivalicati poi i monti,traversò il nord della Spagna ed entrò nella Lusitania. Tarik per parte sua s’impadronì senza opposizione di Tortosa, Morviedro, Valenza, Schatiba ec. Ma era ben altro che sincera la riconciliazione apparente e forzata dell’emiro e del suo luogotenente. Il primo appropriavasi senza farne parte tutto il bottino fatto sul nemico; il secondo ne levava la quinta parte pel califfo, e lasciava il rimanente ai soldati. Tarik non rendea conto delle proprie operazioni a Mousa,nè mai tralasciava nei suoi dispacci al sovrano di censurare le esazioni e la cupidigia dell’emiro. Questi scriveva incolpando del pari la condotta di Tarik, la cui insubordinazione e prodigalità aveano distrutto l’unione e la disciplina fra i Mussulmani; e per por fine a questi dissidii, il califfo Walid li richiamò entrambi. Tarik fu il primo a partire, lasciando il comando della sua armata adllabib ben-Abon-Obeidah al-fehri (i) acciò, terminasse l’assoggettamento della Galizia e della Lusitania, e quando giunse a Damasco ebbe udienza dal califfo, che, avendo voluto udire dalla sua bocca il racconto delle sue gesta, lo assicurò di essere del suo procedere contento. Mousa ricevette con isdegno l’ordine del suo sovrano; poiché riguardando il conquisto della Spagna come il primo passo a quello dell’Europa, avea concepito il disegno di unire quel regno agli stati mussulmani d’Asia, soggiogando la Francia, I’ Alemagna, l’Italia, l’Ungheria e l’impero greco sino a Costantinopoli ed all’ Asia minore; la speranza però di poter porre ai nuovo in esecuzione il suo progetto, lo determinò di cedere ai voleri del Califfo. Incaricò suo figlio Abdel-aziz del governo della Spagna, gli diede suo nipote Ayoub per consigliere, e lasciò il comando dell’ armata sulla frontiera dei Pirenei a Nauman ben Ab-dallah, e partì sul finir dell’anno g5 ( 714 ), portando seco immensi tesori e 4oo giovani delle più nobili famiglie di Spagna, decorati di corone e di cinture d’oro. Dopo aver dato fondo in Affrica (2), sentì al suo arrivo in Siria essere (1) Questo Habib, che al pari della sua posterità si vedrà figurare in questa storia, era nipote di Okba ben ¡N a fé, uno dei più illustri conquistatoli arabi dell’Affrica. (2) Si ha presente che Mousa ben Noseir era nello stesso tempo go-