DEI PAESI-BASSI 53 si unirono al Brabante} tutti volevano godere del benefizio dell’inaugurazione} tutti reclamavano i privilegi della gioiosa entrata 5 nessuno voleva più soffrire il menomo attentato contro la sua libertà} da per tutto le intendenze ed i tribunali eran respinti siccome attentatori ai principii del-1’ antica costituzione del Belgio. Questa volontà, sì assolutamente espressa, fu avidamente accolta dagli Stati, per rinovare le loro domande al governatore generale. Nel i5 maggio essi sollecitarono espressamente 1’ abolizione di tutti i decreti o diplomi che potessero attentare alla costituzione del clero, all’ esercizio della giustizia, all’amministrazione civile, alle prerogative consentite dalla gioiosa entrata, finalmente a tutti i pubblici c privati privilegi. La posizione del principe era critica ed imbarazzante: egli non ignorava quanto si fosse fatto per sollevare e mettere sulla cattiva strada il popolo : sapeva che con perfide insinuazioni lo si aveva minacciato della coscrizione militare, d’una tassa del 4» per ioo sui beni, rendite, industria e commercio; conosceva anco gli istigatori che osavano calunniare le pure intenzioni delP imperatore} ma non eravi tempo da perdere: bisognava prendere un partito. Il furore che agitava gli spiriti era sul punto di scoppiare. Per prevenire gli orrori d’ una guerra civile, le L.-A. R. risposero, nel 3o, agli Stati del Brabante, che provvisoriamente esse acconsentivano a tutte le loro domande. Tale notizia fu annunziata a Bruxelles, nel3i maggio, fra le scariche dei cannoni ed il suono delle campane. Il popolo celebrò la sua vittoria con immoderata gioia} e già grida di vendetta, contro coloro ch’egli riguardava come sospetti, si meschiavano alle grida di allegrezza. La città fu illuminata, e l’intera notte passò in feste, danze e spettacoli. Questa tumultuosa e irriflessiva gioia comunicavasi a tutte le’ provincie. Tale momentaneo trioufo dei faziosi fu seguito dalle atrocità che sempre accompagnano le vittorie popolari} e mentre gli stati protestavano la sommissione e rispetto loro per l’imperatore, i cittadini in folla recavansi nelle città ad ogni eccesso di odio e di vendetta contro coloro che avevano accettati impieghi nelle intendenze e nei tribunali. Le case di questi funzionar» furono saccheggiate, c molte anco