CRONOLOGIA STORICA in cui volea essere sepolto; l’avea fatta ricoprir di terra, e" postavi una statua di Flora, dicendo che in quella fossa figli sperava di riposare un giorno sarts souci, locchè diè origine al nome del castello (i). Nella sua corrispondenza egli dice che convien contentarsi di pensare da se medesimo, e lasciar libero il corso alle idee del volgo} e quindi spingeva l’indifferenza per le offese personali sino a sdegnare di punire i libellisti. Dicesi pure aver egli fatto collocare più basso, per comodità del pubblico, il suo ritratto che era stato affisso un po’ troppo in alto nell’angolo della strada} questa non curanza non è comune} tuttavolta sarebbe sembrata più straordinaria in un re che non avesse avuto intorno al suo trono 200,000 baionette. E vero non perseguitò coloro che, mentr’ era principe reale,l’aveano condannato per la sua evasione} ma d’altronde lasciò in abbandono la famiglia dello sfortunato Katt,che avea per lui perduto la vita. Pronunciava liberamente le sue particolari opinioni sugli uomini e gli avvenimenti, nè erano al coperto delle sue censure e de’suoi caustici motteggi neppure i ministri di stato nè le stesse teste coronate: nei suoi scritti,sì pubblici che confidenziali, rinvengonsi dei giudizii pungentissimi} ed è ben singolare che Federico, re assoluto, accusi in una delle sue opere il re d’Inghilterra di dispotismo rapporto alle colonie d’America, che ribellaronsi a quell’epoca e si resero libere. L’alterazione delle monete permessasi da Federico dopo le sue guerre rovinose prova che nelle critiche circostanze non era di scrupolosissima coscienza: lo si taccia pure di essere stato troppo indulgente per alcuni vizj} ma forse ei giudicava fosse meglio apparir d’ignorarli, di quello clic renderli pubblici con solenni punizioni: vien pure biasimato pei suoi regolamenti di commercio, per aver posto sotto tortura un ramo di prosperità che più abbisogna di libertà che non di legge. Il codice di un uomo di genio, qual era Federico, avrebbe dovuto essere un capo d’opera: eppure convenne rifarlo} tanto lasciava esso a desiderare^ quindi non fu già come legislatore che passò il suo nome alla posterità. (’) Nicolai — Aneddoti del re Federico II: lìrrlino fase. 5."