DI GINEVRA
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     Si improvvisò e fu adottata una nuova costituzione-, c, sia che il tempo avesse indebolite le impressioni le più profonde, sia ene giornalieri bisogni sentir facessero la necessità della pace interna, parve si tendesse ad obbliarc il passato, sul quale non ancora peraltro osavasi gettar l’occhio senza spavento.
    L’anno seguente 1796 scorse pacifico, o almeno non fu intorbidato se non da un notturno disordine, che fu originato dall’ effervescenza dei capi della rivoluzione ginevrina, che erano lutti della inferior classe del popolo.
    Passava Buonapartc per Ginevra, e si fermò presso Felice Desportcs,che era allora residente. Ivi recaronsi i rivoluzionarii per omaggiare il generale in capo dell’armata d’Italia,e vennero da lui accolti c ringraziati per la medaglia d’oro che gli aveano mandato. A tale accoglienza si accrebbe 1’ audacia dei faziosi, che nella notte si recarono ad un club di giacobini, e di là spargendosi per le strade,assalirono un altro club di partito contrario, percossero quelli che vi si trovavano, senza rispetto all’autorità dei magistrati accorsi a reprimerli. Tento Felice Desportes di sedare quel movimento popolare. Egli avea reso qualche servigio ai Ginevrini, riparando ad ingiustizie commesse da agenti francesi subalterni^ interponendo i suoi buoni uflicii per conciliare il testo dei trattati colle leggi rigorose imposte dalla guerra; e finalmente dando agl’individui delle facilitazioni pel libero spaccio dei prodotti delle lor fabbriche. Egli ignorava senza dubbio ancora le mire secrete del direttorio francese, allorché dichiarò formalmente ai magistrati , che se mai ricevesse dal suo governo istruzioni attentatorie aW indipendenza della repubblica di Ginevra, se ne ritirerebbe tosto, e cederebbe il suo posto per non aver parte in simile infamia.
     Il	11 settembre 1796 due cittadini, considerati del partito nemico della rivoluzione, e che arrestati in una sommossa erano stati condannati dalla corte di giustizia criminale, 1’ uno a 5 e 1’ altro a 3 anni di bando, vennero da una brigata di popolo trucidati al momento in cui si conducc-vano prigioni. Tutto presagiva altri omicida, vendette c reazioni, ma la saggezza dei magistrati impedì il progresso del male:, e si festeggiò con entusiasmo un’apparente ri-