DI BAVIERA i5y progressi in Baviera il gusto pel misticismo, ed crasi formata una società segreta sotto il nomè d’illuminati, clic avea per iscopo di comporre una società somigliante nella rigidezza delle regole agli ordini,monastici, e propagare la saggezza, la virtù, i lumi, impedendo qualunque oppressione intellettuale. Questa secreta istituzione più clic la polizia inquietò il clero ; il clero regolare clic non vedeva negl’illuminati che nemici risoluti a torgli la propria influenza sulla corte e sulla nazione, provocò perquisizioni. Weishaupt. fondatore dell’ordine degl’illuminati, avea fatto molti consoci. L’elettore con ordinanza 24 giugno 1784 proibì qualunque associazione secreta; a quell1 ordinanza due altre ne succedettero: si diè orecchio ai delatori, cd una commissione d’inquisizione clandestina arrestò, destituì, esiliò parecchi uomini di merito, senz’alcun processo legale; e si perseguitò per qualche tempo, a malgrado la proclamazione di un’amnistia, sovra semplici rapporti di delatori. Nel 1785 l’Austria fece un nuovo tentativo per unire a sè la Baviera. Mercè negoziazioni tenute secretissime indusse il debole Carlo-Teodoro a rinunciare una seconda volta all’elettorato,proponendogli il cambio coi Paesi-Bassi e il titolo di re. Pare eh’ essa non abbia incontrato grande difficoltà a riportare dal pusillanime elettore 1’ assenso a questa importante transazione, che non potea non sollevare contra l’imperatore una parte dell’impero. E vero che allora erano d'accordo coll’Austria la Russia e la Francia, nè probabilmente imaginava Carlo-Teodoro,al pari che Giuseppe II, fosse il re di Prussia, carico d’anni e d’infermità, capace di opporsi alla esecuzione del piano convenuto. L’Austria, affiue di procedere con maggiore regolarità di quella osservata all’epoca del suo primo divisamento, volle questa volta essere anticipatamente sicura del consenso del nuca di Due-Ponti; e di questo s’incaricò la Russia: ma l’affare fallì precisamente come la prima volta. Il duca di Due-Ponti, messo a parte il re di Prussia della comunicazione secreta che gli era stata partecipata dalla Russia, fu da quel monarca sollecitato di opporsi vivamente al disegno dell’Austria, reclamando l’intervento della Russia, della Francia e Prussia, che eransi fatte garanti del trattato di Teschen. Dal canto suo rappresentò Federico al gabinetto