37ó cronologia storica di troppo; la quale artificiosa c vile politica fece perdere ai Mussulmani, prima le provincie del nord e poi tutto il rimanente della Spagna. Al-IIakem, giovine coraggioso e bollente, non si lasciò intimidire dai numerósi nemici che da varie parti lo minacciavano, e tosto marciò sopra Toledo con tutte le forze-delle provincie meridionali, incaricò Arnrou dell’assedio di quella piazza, e corse alla testa della sua migliore cavalleria ai Pirenei, ove il raggiunsero i wali della Spagna orientale con tutte le loro truppe. Egli ritolse Huesca e Lerida, inseguì i Francesi, che fuggirono senza osare di aspettarlo, entrò in Barcellona e Gironna, valicò i monti, si impadronì di Narbonna, passò a (il di spada gran parte degli abitanti, trasse in cattività le donne e i fanciulli, e lasciato alla frontiera il suo hadjeb, Abdel-Kerim, ritornò carico di ricche spoglie, e gli fu dato per quella gloriosa spedizione il sovrannoine di Al-Modhaffer (il vincitor fortunato). Ben tosto ritorhò a vista di Toledo, ove a stento i governatori di Cordova e di Merida resistevano ai progressi dei due principi ribelli. L’arrivo del re mutò la sorte dell’armi, e le sue truppe, agguerrite e indurate alla fatica, facilmente trionfarono di un’armata arrolata in fretta e composta principalmente di avventurieri africani, di miserabili e banditi, tratti dalla speranza del saccheggio o dell’impunità. La quale vittoria, riportata l’anno i83 (799), mise in potere di Al-Hakem le città di Ucles e di Hueta, e costrinse gli zii del vincitore a ritornare in Valenza e Tadmir. I Tole-dani al principio dell’anno dopo aprirono le loro porte al generale Amrou, e gli consegnarono il traditore Obeidah ben Hamza, cui fece troncare il capo. Una seconda battaglia, vinta dal re contra i ribelli nel paese di Tadmir, annichilò il loro partito. Soliman, ferito nella gola da una freccia, fu schiacciato sotto i piedi dei cavalli, e Abdallah se ne fuggì a Valenza, donde mandò le proprie sommissioni al nipote, desistette dalle pretensioni, se gli pose a discrezione, e si offerse ritirarsi in Africa od altrove. Al-Hakem si mostrò generoso: pianse la morte dello zio, e gli fece rendere i funebri onori debiti alla sua nascita; perdonò al secondo, permettendogli di trasferirsi ove più gli piacesse, domandandogli solo i suoi figli in ostaggio. Abdalah, cssca-