CRONOLOGIA STORICA ne si limitano a deboli scaramucce, e retrocedono vergognosamente dinanzi alle forze austriache. Cosi disciogliesi il parlamento napoletano, e va estinta la rivoluzione. Giunta cosi importante nuova a Lubiana, gli imperatori di Austria e di Russia, rendono grazie all’Onnipotente, che ha benedetto i loro sforzi, nella chiesa delle Orsoline. Nel a3, una parte dell’armata austriaca entra in Napoli: il generale Fri-mont, suo generalissimo, pubblica un proclama, nel quale annuncia che ogni cittadino tranquillo godrà della protezione dell’armata; che verun tributo di guerra sari gettato nel regno, purché l’armata vi sia amichevolmente accolta. Tut-tavolta le forniture degli oggetti materiali indispensabili all’esercito sono a carico del paese; e vengono, perciò consegnate quitanze, che verranno più tardi liquidate; e queste quitanze medesime, saranno negate alle comuni che si dichiareranno ostilmente. Nel 24, gli avvenimenti del Piemonte, danno luogo ad armamenti straordinarii dell’Austria, e quarantamila soldati marceranno nella Lombardia. L’invasione del regno di Napoli, venne effettuata senza molli ostacoli: tuttavia dicevasi che tutto v’era ottimamente disposto; che centomille uomini pronti erano a vincere od a morire; che i napoletani aveano testa ardente e vulcanica, e che al momento decisivo si sarebbero battuti da disperati. Non comparvero invece sul campo di battaglia, che per manifestare la loro impotenza e la loro poltroneria. La rivoluzione, quasi scintilla elettrica, s’era diffusa nel Piemonte, e minacciava i più gravi disordini: i sovrani alleati allora fermamente risolvono di estirpare il malore dalla sua radice. 29 marzo. Il conte di Bubna, comandante generale a Milano, raccoglie ventimila soldati a Pavia per osservare i piemontesi. Gli insorti di Alessandria formano una giunta speciale, col titolo di giunta della confederazione italiana: dessa emana decreti e pubblica proclami, intima guerra all’Austria, e significa allo stesso re di Sardegna, che dessa non sarà mai per riconoscerlo, se non come re dell’Italia. II governatore di Inspruch pubblica un proclama contro i carbonari. « Dietro la conoscenza, dice in esso, avuta, che una tale società disorganizzatrice, ha tentato di fare proseliti negli stati austriaci, annuncio che qualunque individuo ascriverassi alla setta dei carbonari5 o non paleserà i loro