DEI RE D’INGHILTERRA petizione, « farebbe una proposta di cui es»a »arebbs la base. Il i3, Peel rifiutassi di parlare sulla condotta che i ministri pensavano seguitare relativamente alle leggi i cereali: ma aggiunse che il piano generale verrebbe antecedentemente stampato e distribuito. Il i5, le due camere ricevettero un messaggio del re, che chiedeva un aumento di entrata pel duca e la duchessa di Chiarenza : aumento voluto dal carattere attuale del duca, per essere divenuto l’erede presuntivo della corona, dopo la morte del duca di York. Il 16, la camera dei comuni, con una maggioranza di cento sessantasette voti contro sessantacinque, decise che la rendita del duca di Chiarenza vorrebbe, dalle 26,5oo portata alle 32,000 lire, e che la dachcssa, sua sposa, avrebbe, particolarmente, un annua somma di sei-mille lire. Da qualche tempo Canning, malato di podagra a Brighton, non avea potuto assistere alle sedute del parlamento. Un nuovo accidente accrebbe gli imbarazzi del ministero: il sabbato 17, un attacco di apoplessia colpi lord Liverpool al momento che era solo nel suo gabinetto. Per fortuna le sue genti giunsero a tempo: gli fu tratto sangue, e migliorò, ma il suo lato destro rimase interamente intorpidito, e si previde che sarebbe ormai incapace di riprendere le funzioni di ministro. Un consiglio di gabinetto, convocato al nome di Canning, si radunò il 19 presso di Huskisson, egli pure gravemente indisposto da non potere uscirsi di casa. In onta all’assenza dei principali membri del gabinetto, le due camere seguirono a trattare i pubblici affari. La formazione di un ministero era 1’ oggetto di tutte le conversazioni. Taluni apertamente diceano che, Canning, senza nuocere alla fama di cui godeva, non potea far parte di una amministrazione, ove più non esercitava la principale influenza: altri aggiungevano, che il deviare dal sistema liberale, guida recente del ministro, prodotto avrebbe conseguenze dannose agli interessi ed alla riputazione della Inghilterra. Operando con franchezza, l’amministrazione P.* HI.» T.° VII.* ,3