DEI JÌE D’INGHILTERRA ccssore suo figlio: ma Durdien-Sol, uno de' suoi germani, sostenuto da truppe numerose, s’impadronì del forte, ed usurpò la autorità sovrana. Il giovane radiali, protetto da cinquecento soldati di fedeltà inconcussa, ritirossi nell’interno del palazzo, ove i faziosi non osarono penetrare, perchè la ranì, sua madre, minacciò di dar fuoco al deposito della polvere se usar volessero della forza : così gl’ inglesi sollecitaronsi di acquetare i torbidi da questo usurpo cagionati. 1826. Nel 2 febbraro, i commissari apersero la tornata del parlamento. 11 re esprimeva il suo rammarico, pegli imbarazzi in cui caduto era il commercio dopo la chiusura dell’ultima seduta. Sebbene fossero estranei alle previdenze del parlamento, non dovendo l’origine loro nè a politici avvenimenti, nè a’ timori di prossimo conturbamento della pubblica tranquillità^ tuttavolta il re calcolava sulla sua saggezza, per trovare i mezzi tendenti a preservare la pubblica ed individuale fortuna, dalle conseguenze di una improvvisa e violenta incertezza. 11 re aveva ricevuto dalle estere potenze l’assicurazione delle loro amichevoli disposizioni: ed aveva felicemente interposto la sua mediazione per la conchiusione di un trattato tra il Portogallo ed il Brasile. Ristabilite si erano le relazioni di amicizia, da lungo tempo interrotte, fra i due paesi ravvicinati coi vincoli di parentela: e la indipendenza del Brasile stata era formalmente riconosciuta. Sarebbero presentati al parlamento i varii trattati conchiusi colle digerenti potenze. Non ancora terminate erano le ostilità nelle Indie orientali} ma le armi inglesi ottenuto aveano costantemente successi favorevoli. L’indirizzo di risposta, non ebbe nelle camere troppo lorte opposizione. In quella dei pari, lord King, dopo aver dato colpa alla grande quantità di carta monetata, posta in giro dal banco di Inghilterra, degli imbarazzi finanziari} attaccò le leggi relative ai cereali, ed insistette sulla necessità della loro pronta ed intera riforma} proponendo d’introdurre nell’indirizzo le ammende conformi a queste idee. Lord Grasvenor ed il marchese di Lansdoun, senza negare che desiderabile fosse ed anzi necessario il discutere tale quistione, pensarono che poteva agitarsi più tardi, e l’ammenda fu ripulsata senza dispareri.