DELL’ IMPERO DI AUSTRIA 38g 19 luglio. L’imperatore aggiunge, a’suoi dominii di Austria, la fcittà di Lindau, che egli acquistò con un considerevole territorio; ed il governo propose pure di comperare la città di Kempten. Da ciò derivano parecchie obbiezioni dei politici alemanni. Dessi affermavano, esser contrario alla costituzione dell’impero, il rompere, con trattati particolari, l’equilibro dell’Alemagna: che nel procurarsi per tal forma'dei principati particolari si viene a costringere i posseditori limitrofi a dover alienare i loro : che, cosi proseguendo, l’Alemagna verrà insensibilmente ridotta ad un piccolo numero di potenze, ed un giorno divisa in due o tre. Essere in fatto il corpo germanico, il vero sovrano dell’Alemagna, e quindi essere contrario a tutti i principia che uno possa aumentare 0 distruggere il numero delle parti independenti di questo corpo politico, senza il concorso del sovrano. 10 agosto. Nel grande consiglio presieduto dall’imperatore, ed al quale assistono tutti i gran dignitari della corona, S. M. fa conoscere la sua intenzione di aggiungere, a’suoi titoli, quello di imperatore ereditario di Austriaj e di riconoscere Napoleone come imperatore ereditario dei francési. Il 16 agosto, questa risoluzione, in quanto al primo punto, è notificata con una circolare ai ministri stranieri accreditati presso la corte di Vienna. L’imperatore vedeva che egli non era più che di nome, il capo della confederazione germanica; e credette adunque dovere erigersi ad imperatore de’suoi stali ereditari, onde contrabilanciare lo stesso titolo, che Bonaparte aveva assunto in Francia. 18 agosto. Era corsa la voce che un’ordinanza imperiale avesse decretato porto franco la città di Venezia; ma poscia questa nuova venne smentita. Il 3o settembre, quell’ordinanza accordò solamente al commercio ed al porto di Venezia, la franchigia dell’emporio in un magazzino serrato, dimodoché, nel luogo che verrà scelto per lo stabilimento di un portofranco limitato, le mercanzie potranno essere importate ed esportate per mare, senza alcun dazio. a5 settembre. I bisogni dello stato costringono il governo a gettare imposte straordinarie: queste colpiscono i beni fondi, le classi come nel 1801, e le persone. Un venti giudei de’contorni di Augsburgo vengono arrestati dai