DEL REGNO DEI PAESI BASSI fatte restrizioni, come uu puro e semplice rifiuto: e quindi, poco dopo, il procurator generale presso la corte superiore di giustizia a Brusscllcs, ricevette l’ordine di stendere una lista di tutti i funzionari che si erano rifiutati, o posto aveano restrizioni al giuramento, che vennero considerati come rinuncianti. Il 2 marzo, un affare di più rilievo, ma relativo al medesimo oggetto, destò bentosto vivissime inquietezze, e fi» tenuto come un saggio della intolleranza del protestantismo olandese. Di Broglio, vescovo di Gand, pubblicato aveva nel 1816 un Giudizio dottrinale, con cui proponeva diverse obbiezioni contro la prestazione del giuramento voluto dalla legge fondamentale. Più sopra vedemmo che i vescovi ed i vicarii generali delle altre diocesi del regno erano della medesima dottrina di monsignor di Broglio: ma tuttavolta, per una eccezione, clic si può chiamar onorevole, la folgoro non cadde che sovra questo prelato. Inquisizioni criminali furono aperte a suo carico, e già la camera delle accuso avea, nel 5 febbraro, staccato contro lui un mandato di comparsa, che gli venne intimato. Contr’ esso protestò di Broglio, il 2 marzo; nè volle riconoscere la competenza della corte superiore per giudicare in materia di dottrina; ricordò la condotta che i più grandi dottori aveano tenuta, i prin-cipii che aveano professato in consimili casi: sembrare a lui assurdo 0 sovranamente ingiusto che, sotto l’impero di una legge fondamentale, la quale ammette in tutte le corti di giustizia magistrati di ogni religione, a costoro si abbandoni la corte de’vescovi, clic acconsentissero a riconoscerli quali giudici competenti della loro dottrina e degli atti del loro ministero. Questa protesta non fece che irritare i membri della camera di accusa, i quali, nel 20 marzo, cangiarono in mandato di traduzione il loro primo di semplici; comparsa. Due uscieri furono mandati in varie parti della Fiandra, onde darvi esecuzione; ma il vescovo, a sottrarsi a tanti insulti, si vide costretto di abbandonare la sua greggia e rifugiarsi nella Francia, non volendo offrire al popolo lo scandaloso e desolante spettacolo di un prelato tratto alla sbarra e confuso coi più vili delinquenti. Più tardi vedremo l’esito di questo celebre processo. Il 5 marzo, un decreto reale dichiara legittimi i figli P.' Ili/ T." VII.* 20