DEL REGNO DEI PAESI BASSI 357 ma ili opporsi alle reali disposizioni sul fatto della pubbli- . ra istruzione. Questa contesa per altro non ebbe quelle spiacevoli conseguenze, che dietro la disposizione degli animi, potevano temersi. Vedemmo già che, nel i8a5, i fratti delle scuole cristiane, che parecchie città belgiche aveano chiamato e con istento ottenuto, vennero costretti ad allontanarsi dai Paesi Bassi, in onta al bene che vi aveano fatto: tuttavolta alcuni indigeni, che si erano istrutti in Francia, rimasero nelle scuole stabilite nel loro paese. Le lor dottrine, tuttoché innocenti e pure, però destaron sospetto, ed, il 21 febbraro, un decreto reale decise che la associazione delle scuole cristiane non poteva ammettersi nel regno. Parve clic il governo prendesse le armi alla comparsa di un ombra; perchè, come osservammo, i frati delle scuole cristiane non insegnavano a1 fanciulli che a leggere e scrivere, gli # clementi del calcolo e della religione, senza meschiarsi in discussioni teologiche o politiche : dessi allevavano i loro alunni nella pratica delle virtù religiose c morali, e la infanzia divenuta era, già meno petulante, più sommessa. Perciò tutti i capi di famiglia versarono lagrime al vedersi togliere una istituzione così paterna e così utile. Il i3 marzo, la fortezza del Lussemburgo fu consegnata, alla confederazione germanica, giusta l’articolo ses-s.'intascttc di un atto del congresso di Vienna. Questa consegna, fu tuttavolta seguita da una protesta del re dei Paesi Massi, in onla a tutte le maniere adoperate onde non compromettere la dignità di quel sovrano. Il 25 marzo, si chiude la sessione. 1825-1826 degli Stati Generali, nel cui decorso erano stati sanciti varii titoli dei codici civile e di commercio. Il 20 giugno, il principe Federico, figlio minore del re, è nominato generale di artiglieria c commissario generalo di guerra ; per la qual duplice nomina ha diritto di essere ammesso nei consigli. Il 3 luglio, il re permette la pubblicazione cd esecuzione della bolla del papa sul giubbilco, dietro le clausole prescritte dal concordato del 1801 relativamente alle ordinanze emanate dalla santa sede. Su questo rapporto il re