9° t,'ltONOLOUU S folti LA ron*umaloti, ed al traffico in generale. La rivocazione delle quali leggi, reclamata da gran numero di petizioni, formò il soggetto di un bill, che ridonava ai fabbricatori la facoltà di disporre a lor grado dei propri capitali, impiegare un tal numero di operaii ed a quel prezzo a cui potessero trovarli, e alle condizioni che venissero tra essi convenute. Questo bill, passò nel mese di giugno, senza molta opposizione nella camera dei comuni, a malgrado le numerose petizioni degli operai di Spitalfields, che reclamavano il mantenimento degli antichi regolamenti, cui riguardavano come la loro carta. Quando il bill fu portato alla camera dei pari, vi giungerò a frotta le petizioni per combatterlo; vidersi numerosi attruppamenti alla porta della camera e contaronsi ben diecimila operaii. che d’altronde si comportavano in modo pacifico, supplicanti i pari a prendere in esame attentamente i loro reclami, non ridurli alla miseria, e non abbandonarli all’avidità dei fabbricatori. Tali rimostranze produssero probabilmente qualche effetto, poiché alla terza lettura del bill il ¡fi luglio, si manifestò una forte opposizione; le opinioni dei ministri sulla revoca delle antiche leggi si divisero; e venne rimesso alla camera dei comuui con alcune ammende il bill : ma essa non ebbe il tempo di occuparsene, e si convenne di prorogarlo alla sessione successiva. Nella sessione attuale, si trattò di nuovo dell’emancipazione politica dei cattolici. In una discussione insorta a tale proposito, il 17 aprile, Brougham rimproverò Canning di aver sacrificato la sua opinione sulla causa dei cattolici, al che il ministro, alzatosi bruscamente in piedi rispose: è falso. Parve la camera colpita di stupore e l’oratore volgendo la parola a Canning gli disse: » Devo far osservare all’onorevolissimo membro che usando dei termini da me ora intesi, egli violò le discipline parlamentarie. Nessuno, nell’alto grado eli’egli occupa, può ignorarlo, e spero ritratterà le sue espressioni ». Canning convenne di aver violato i regolamenti della camera e ne dichiarò il suo dispiacere per aver usato espressioni spiacciute a'suoi colleglli, ma soggiunse di non poter dissimulare il sentimento da lui esternato, al che rispose l’oratore, essere suo dovere di osservare il regolamento, nè potarsi riguardare siccome frivola cosa la sua infrazione.