DEI RE D'INGHILTERRA 17 Douvrrs, e il governatore, die non avea nessun ordine in contrario, le rese tulli gli onori debiti al suo grado: la moltitudine al vederla fece echeggiar Paria di acclamazioni e di gioia: sulla strada da Douvres a Londra, la popolazione intera le si recò incontro; si sospesero tutti i lavori; dovunque le campane suonarono; nelle città le furono presentati addrizzi concepiti ne'i termini i più rispettosi, cui rispose colle solite formule di sovranità: nella capitale, ricevette gli onori di una specie di trionfo, e scese all’abitazione dell’al-dermanno Wood, alle sei della sera. Un’ora prima, lord Liverpool alla camera dei pari c lord Castlereagh a quella dei comuni, aveano recato un messaggio del re, che in forza dell’arrivo della regina annunciava aver egli giudicato necessario di lor comunicare diverse informazioni relative alla condotta della principessa dopo la sua partenza dal regno, e cui raccomandava alla loro matura e immediata considerazione. Aver egli vivamente desiderata che gli fosse possibile evitare rivoluzioni e discussioni, tanto dolorose pel suo popolo e pei suoi propri sentimenti, mala condotta della regina non lasciargli alternativa. Nel fare la quale comunicazione essere persuaso, che la camera dei pari adotterebbe la via, che richiedevano e la giustizia della causa e l’onore e dignità della corona. II messaggio era accompagnato da un sacco verde, contenente i documenti annunciati. La camera dei pari, rimise al dimani la discussione dell’addrizzo proposto in risposta al messaggio: nella camera dei comuni, gli oratori dell’opposizione si lagnarono degl’insulti prodigati alla regina. Il 7, la camera dei pari decise, si nominerebbe per via di scrutinio un comitato per esaminare le carte rimesse il giorno prima, il quale proporrebbe il contegno da tenersi. Nella camera dei comuni, Brougham lesse un messaggio della regina, dichiarante esser essa ritornata in Inghilterra a motivo, delle pratiche insidiose dirette contra lei nei paesi stranieri e protette dal governo britannico, non che per difendere la sua riputazione e la conservazione dei diritti che l’erano legittimamente devoluti. Testificava la regina l’estrema suà sorpresa del messaggio inviato al parlamento, e dopo aver domandato solenne esame di sua condotta, e protestato IV III.' T." VII.0 2