DEI RE D'INGHILTERRA L'abbassamento nel prezzo delle biade essere attribuibile alle variazioni dei corsi, e segni rappresentativi dei valori, più numerose prima che la banca avesse prese le sue precauzioni per ripigliare i suoi pagamenti in numerario; finalmente all’abbondanza somma dei ricolti ch’eransi generalmente fatti in Europa e clic nel 1820 sorpassò di molto in Inghilterra i bisogni del consumo; non poter procedere il basso prezzo del grano da difetto di protezione della legge, giacché le cautele da essa prescritte, molto rassomigliavano ai rigori del monopolio. Il comitato, nell’atto di deplorare l’enorme peso delle imposte non avea potuto decidersi a proporre di modificare il loro riparto; asserendo appartenere i mali dell’agricoltura a cagioni transitorie e talvolta locali; la miseria non colpire la classe inferiore, giacché il prezzo della mano d’opera mantenevasi egualmente alto e diminuiva progressivamente la tassa dei poveri. Dal quale rapporto risultò che un gran numero di proprictarii acconsentirono di buon grado a ribassare il prezzo dei canoni stabiliti coi loro fittaiuoli durante la carestia dei grani. Il i.° giugno, il cancelliere dello scacchiere presentò il suo conto preventivo; valutavasi la spesa totale dell’anno a sessantotto milioni duecentoventunmila lire; tra vie e mezzi vi avea una somma di tredici milioni, presa sul fondo d’ammortizzazione. Avvicinavasi l’epoca dell’incoronazione del re: interpellati nel 20 giugno i ministri a dichiarare se la regina sarebbe incoronata, risposero aver ella reclamato il diritto di esserlo, ma opinar essi non essere altrimenti una prerogativa del suo grado, ma sibbene un semplice favore emanante dalla volontà personale del re nè esser essi d’avviso che la regina avesse da partecipare alla cerimonia. La quale dichiarazione condusse a vivissimi dibattimenti coi consiglieri della regina. Avendo questa finalmente diretta la sua domanda al consiglio privato, furono dinanzi ad esso chiamati, il 5 luglio, que’consiglieri per arringare sui di lei diritti; e dopo tre sedute si rigettò il reclamo della regina con gran maggioranza, essendo contraria alla sua pretensione una moltiplicità di esempi, presentati dalla storia del regno. L’ 11 luglio, fu chiusa per mezzo di commissarii la sessione del parlamento.