* 4i CRONOLOGIA STORICA Il iì febbraro, il marchese di Londondeny propose a vantaggio dell’ agricoltura, una diminuzione di due milioni di lire in diverse spese dello stato; somma che dovea aumentare annualmente il fondo d’ammortizzazione. I cinque per cento in consolidato doveano col mezzo di rimborsi ridursi al quarto per cento moderarsi la tassa addizionale sul-1’ orzo macinato. Le quali misure accrescer doveano la pubblica confidenza, rialzare i fondi pubblici e quindi abbassare F interesse del denaro, per cui 1’ agricoltore avrebbe prestanze a minor prezzo, cosa per lui del più desiderabile sollievo. La banca anticiperebbe al governo quattro milioni di lire al tre per cento; e questo influirebbe sui fondi di ammortizzazione, sui prestiti ai coloni, ed assisterebbe egualmente con anticipazioni alcune parrocchie che soccombevano sotto il peso della tassa poveri. Osservò il ministro che l’abolizione di parecchie imposte, immaginata dall’opposizione, obbligherebbe a sopprimere i fondi ¿’ammortizzazione ed anche a diminuire l’interesse del debito; che tale mancanza di fede rovinerebbe il credito pubblico, renderebbe più diffìcili i prestiti privati, più onerosi gl’interessi del commercio, e più precaria la situazione del fit-tuaiolo. La partita delle imposte che pesava direttamente sovra quest’ ultimo, non giungeva che al cinque per cento del reddito netto; e considerando per quanti canali passano e ripassano le imposte era a credersi che la metà ne toccasse al coltivatore e in tal guisa che la sua tassa ri-ducevasi a due e mezzo per cento. La sola causa reale dei suoi imbarazzi era la sproporzione tra la quantità del cereale prodotta e quella vendibile, donde il ribasso del prezzo; inconveniente per cui soffriva tutta Europa ; dovunque l’ordinario andamento del commercio dei grani era sconcertato, e tempo volcasi per rimettere le cose nel lor corso ordinario. Rispose Brougham, che la riduzione proposta sull’imposta dell’orzo macinato era per l’agricoltura insignificante ed insistette sulla soppressione di quelle enormi siniscal-cherie che non servivano che amantenere nell’abbondanza membri della camera affatto Iigii al ministero. Robinson tesoriere della marina replicò, come avoa già fatto lord Lon-donderry, non doversi paragonare l’economia di un impero