DEI RE D'INGHILTERRA farina J’avena, il cui prezzo si alzò ben presto, ed in breve mancò pure egualmente. Prima del cominciar di maggio, le provincie del Connauglit e di Munster erano in preda a tutti gli orrori della carestia. Le febbri contagiose, ordinaria conseguenza della fame, compierono U desolazione del paese. Il governo dell'Irlanda, si affrettò di recare tutti i soccorsi che stavano in suo potere. Si formò a Dublino un comitato per corrispondere coi cantoni, che sembravano soffrir di più; fu posta a sua disposizione una somma di lire due-centocinquantamila, e si avvisò ai mezzi di dar lavoro ai giornalieri che ne cercavano inutilmente. Un atto del parlamento, autorizzò il vice re ad impiegare altra somma di lire duccentocinquantamila per dar lavoro ai miseri, e fare le anticipazioni necessarie per la riparazione delle strade ed altre opere pubbliche per impiegarli. Le persone comode, e parecchie corporazioni rivaleggiarono di zelo per sollevare i mali del lor paese. Londra, e tutta P Inghilterra, mandarono più che duecentocinquan-tamila lire, raccolte da soscrizioni volontarie, non che viveri: finalmente, grazie agli sforzi della carità dei privati : ed allo zelo del governo, si giunse ad arrestare il flagello, e sul finire d'agosto, il ricolto dei pomi di terra servì a sostentare la popolazione sofferente. Era passalo tanto denaro in Irlanda che al cessar della carestia, rimasero ancora presso l’arcivescovo di Tuam quasi quattromila lire non ancora disposte, ed egual somma presso altri privati, che si erano distinti in quell’opera caritatevo, le; finalmente il comitato di Londra,esaminando i suoi conti-trovò avere ancora a sua disposizione fondi considerevoli. Fu risolto d’impiegare una parte del sovrapiù nell’acquisto di vestiti pei poveri dei cantoni dell' Irlanda che aveano sofferto; se ne destinò un’altra parte, ad incoraggire la pesca lungo le coste di que’medesimi cantoni; finalmente fu fermato di applicare quattrocentomila lire nell’attivazione delle manifatture di tela nel sud dell isola, non che altre somme in atti di pubblica beneficenza. L’atto d’insurrezione e quello della sospensione d«l-Phabeas corpus, doveano cessare il i.° agosto: siccome non eravi stata occasione di arrestar nessuno, non si domandò IV III." T.* VII." 4*