4^ CRONOLOGIA STORICA sivamente composta di elementi monarchici per servire di contrappcso allo spirito democratico, che introdur si potesse nell’altra camera, alla quale le diverse corporazioni spediranno i loro rappresentanti. iì) ottobre. Si aprono a Vienna, .gli stati della Bassa Austria. 20 ottobre. Siccome, giusta la legislazione austriaca, era facile nei paesi l’ottenere il divorzio; così la camera aulica prescrive una formalità, che li renderà più diiicili. D’ora innanzi gli sposi dovranno comparire pubblicamente damanti i giudici, per denunciare essi medesimi le loro lagnanze. Con tal mezzo si pensa, che i casi di coscienza diverranno più radi, e che meno donne chiederanno il divorzio per causa d’ impotenza. 26 ottobre. In seguela ai mezzi, che il governo di Germania ha creduto nccessarii per regolare la libertà della stampa, era stato primordialmente decretato, che tutti i pro-prietarii di giornali ed altri fogli periodici sarebbero solidariamente responsabili de’principii e degli scritti dei loro reddatori, e che questi dovranno segnare il loro nome ad ogni numero dei loro fogli. 25 novembre. Il congresso di Vienna tiene la sua prima seduta. Lo scopo principale, è di stabilire tutte le misure esecutive, onde reprimere gif ultimi avanzi della effervescenza demagogica, che minacciava il riposo dei popoli. Si ritiene che le prime operazioni del congresso, si volgeranno sui mezzi di sorveglianza della gioventù-nelle università. Il consigliere di Gentz è incaricato del protocollo, come stato Io era ad Aix-la-Chapelle. Quello che è noto sui fatto delle conferenze si è, che non sarà fatto innovazione alcuna nelle costituzioni di già esistenti nella Germania meridionale: il restante è coperto dal più alto segreto. 23 dcccmbre. Le conferenze del congresso sono presiedute dal principe di Metternich: dopo lui, il ministro più influente e più laborioso, è il conte di Bernstorif, ministro deputato dalla Prussia. È il figlio maggiore del celebre ministro, che, ne’disastri causati alla Europa dalla rivoluzione francese, ebbe il talento di conservare la neutralità della Danimarca, di consolidare quel irono e renderne l’alleanza preziosa a tutti i gabinetti. Dopo essi era il Conte