lyi CRONOLOGIA STORICA ministro proposta, non sarebbe altro che individuale. Un tale discorso, con tutta l’attenzione ascoltato, riscosse l’approvazione della camera intera. Davason, prima vicesecretario di stato dell’interno, si scagliò con violenza contro la coalizzazione senza esempio (cosi da lui chiamata), dell’antica opposizione e del nuo* vo ministero. Brugham, difesa la sua condotta e de’ colleghi, sfidò ad indicarglisi una sola importante quistione di politica, in cui, da tre anni il governo non fosse stato sostenuto dai voti. Nella camera de’ pari, diversi membri della opposizione sedevano sui banchi ministeriali; altri non aveano cangiato di posto; moltissimi pari ministeriali, e principalmente i più nemici ai cattolici, erano tra essi. Il duca di Wellington, lord Melville, il conte di Westmoreland e lord Eldon stavano sui banchi neutri. Dopo alcune osservazioni di lord Grosvenor e di lorii Ellenboroug, lord Eldon parlò contro alle asserzioni di coloro che pretendevano avessero i ministri rinunzianli agito d’accordo, onde ¡sforzare la volontà del sovrano nella scelta de’ suoi consiglieri. Aggiunse che la quistione cattolica non potea tardare ad essere decisa; e che, convinto di quella opinione, e risoluto ad opporsi sempre alla emancipazione, non poteva restarsi in un ministero, il cui capo era di un parere diametralmente opposto al suo. Il duca di Wellington, senza analizzare le osservazioni di Eldon circa il fatto de’ cattolici, nè spiegare il suo parere sul novello ministero, fermossi a ribattere le calunnie sparse contro di lui dai vari giornali. Spiegò la ragione perchè rinunciato aveva ai gradi di membro del gabinetto e di comandante generale dell'armata. Canning, che che dir si potesse, non poteva diriggersi coi principi medesimi di lord Liverpool, e quindi non ebbe modo di restarsi al ministero con lui. Disse poi falsa l’asserzione, lanciata contro di lui, di aver, cioè, operato così per dispetto contro il nuovo ministero. Il conte Bathurst ed il conte di Westmoreland diedero pure schiarimenti sulle cause della loro rinuncia. I nuovi ministri ed i membri della opposizione che s’eran messi dal luro lato, spiegarono egualmente la loro con-