DEL REGNO DEI PAESI BASSI 287 go, sotto i militari rapporti, verrà considerata quale fortezza della confederazione germanica. Coll’articolo 69, il re viene ¡svestito della sovranità di parte del ducato di Bouil-lon, non ceduto alla Francia nel trattato di Parigi 3o maggio 1814. Per l’articolo 72, il re de’ Paesi Bassi entra nei suoi diritti, ed assume tutti i carichi e gli obblighi stipulati nel trattato di Parigi, relaÙTamente alle provincie e distretti separati dalla Francia. Gli avvenimenti del mese di giugno son cotali e di tanta importanza, da porre nuovamente in dubbio l’esistenza del nuovo regno de’ Paesi Bassi. Napoleone, alla testa di numerosa armata, aveva irrotto nelle provincie belgie, il i4 di giugno: nel di dopo profligò tPrussiani nella pianura di Fleurus; ma finalmente, il 18’, soccombette nei campi di Waterloo, ed ivi la sua colossale potenza ebbe finalmente la tomba. Noi scorreremo appena su questi fatti, dacché, sebbene accaduti nel Belgio, appartengono alla cronologia di Francia. Osserveremo solo, che nella sanguinosa campale di Waterloo, le truppe belgie, sulla diserzione delle quali avea Napoleone calcolato, rimasero fedeli al loro sovrano ed alla patria e fecero prodigi di valore : esse liberarono il principe ereditario che le comandava, ravvolto nelle file nimiche dal suo coraggio e gravemente ferito in una spalla. I prigioni, ed in ¡specie i feriti francesi, vennero in tutte le città del Belgio, raccolti con una cordialità che toccava dell’ entusiasmo, e le cure più amorose e caritatevoli furono loro prodigate. Connobbesi allora, che i Belgi seguivano a tenere i francesi quai loro fratelli, e che dessi non odiavano, se non 1’ uomo che da tanti anni facea pesare sulla Europa il suo giogo di ferro. Tuttavol-ta, convien dirlo, 6e diverso stato fosse 1’ esito della battaglia di Waterloo, le provincie belgie non avrebbero resistito alla loro novella congiunzione colla Francia. Il governo loro era appena creato; ne ignoravano ancora i principi che doveano guidarlo, r. gli interessi figliuoli della rivoluzione erano tali, che il lederli potea cagionare malcontenti e forse anche insurrezioni. Il re per altro, non tardò punto a dissipare ogni timore ed a rassicurare tutte le speranze, annunciando, e comprovando col fatto, che egli stesso volea batter la via delle pubbliche libertà.