CRONOLOGIA STORICA 4 Tra i difensori del bill, il vescovo di Norwich si di" stinse pel calore con cui protestò contra l’intolleranza religiosa. Il suo discorso venne impugnato dal vescovo di Saint-David. Il cancelliere fu dello stesso parere di quel prelato; lord Harrowby, presidente del consiglio, si mostrò al contrario favorevole al bill. Lord Liverpool propose un temperamento : riguardava i cattolici romani della Gran Bretagna come un corpo onorevole; riconosceva la loro lealtà, nè vedea ostacoli nell’accordar loro il diritto di votare nelle elezioni; quanto alla loro ammissione a tutti i posti, desiderava il ministro si specificassero quelli pei quali sarebbero eleggibili, e siccome mancava il tempo per modificare il bill prima del terminare della sessione, propose rimetterlo alla prossima. Il bill fu rigettato con ottanta voti contra settaiitasci. L’Irlanda fu soggetto di parecchie proposte. Il 29 giu- Ì'no, il duca di Devonshire disse, il parlamento dover alla ine adottare rapporto quel paese un sistema differente da quello seguito dopo il regno di Elisabetta, far cognizione esatta dei mali che affliggevano quell’isola ed occuparsi dei mezzi di rimediarvi efficacemente c con prontezza. Il parlamento aver già emanate leggi severe contra le turbazioni, ma senza studiare di prevenire, con imparziale c moderata amministrazione la necessità di porle in pratica. Annoverarsi certamente tra le cause principali dell’agitazione irlandese, i dibattimenti religiosi, e se non si temperasse il rigor delle leggi rapporto ai cattolici, non esser sperabile una tranquillità reale e permanente in quell’isola: sino a che esistesse il sistema di esclusione contra i cattolici, dover esso necessariamente produrre un’ irritazione, contra la quale tornerebbero vane le salutari misure che si potessero adoperare per acchettarla. Il governo d’Irlanda trovarsi difatto tra le mani di una piccola minorità conosciuta sotto il nome di orangista; senza aver verun titolo all’affetto di un popolo da essa così mal governato, ed essa temerlo tanto quanto da lei abborrita. A questo stato così critico di cose far duo-po opporre un ordine più vigoroso, che non la cura di mantener l’equilibrio tra i due partiti : sino a che vi fossero due leggi, una pei protestanti e l’altra pei cattolici, non esservi lusinga giammai di cattivarsi l’affezione del popolo. Il duca