6o CRONOLOGIA STORICA Grosvenor nella camera alta, in proposito degli ostaggi greci di Chio, eh’erano stati posti a morte in Costantinopoli. Il conte di Liverpool assicurò, avere il governo britannico mostrata la più esatta neutralità; a torto venire accusato di far armare nel Tamigi una fregata turca; non aver esso potuto, senza ferire tutte le regole del diritto delle nazioni, intervenire nell’ affare degli ostaggi di Chio, ed avere lord Strangford, ministro presso il gran signore, fatto in via di amichevole persuasione, ogni sforzo per prevenire quell’orribile tragedia, ma non aver egli la facoltà di dare la menoma garanzia, e realmente nessuna averne data a quelle vittime sciagurate. La domanda di lord Grosvenor fu rigettata. Importantissime ed anche delicatissime, erano divenute le relazioni della Gran Bretagna, colle nuove repubbliche dell’America. I ministri non mostravano veruna ostilità con-tra di esse; accordavano anche ogni sorta di facilitazioni per mantenere con quegli stati relazioni amichevoli, ma non ancora aveano riconosciuta la loro indipendenza e non avea-no seco loro conchiuso verun trattato. La Colombia, per la sua prossimità colle Antille inglesi, pel gran numero di navigli della Gran Bretagna che vi aveauo portato carichi, c pegl’imprestiti da essa fatti colà, fissava principalmente la pubblica attenzione. Zea, agente di quella repubblica, avea pubblicato una lettera, con cui annunciava, gli stati i quali non riconoscessero l’indipendenza della Colombia sarebbero esclusi dal suo commercio. Si riguardò un così presuntuoso annuncio come una dichiarazione uffiziale di tutti i governi dell’America meridionale, benché in fatto essi vi fossero completamente stranieri. Si diede a Zea un pubblico pranzo; venne complimentato come rappresentante di stati, che punto noi conoscevano. Insorti timori in un numero di negozianti, si diressero, al parlamento ed ai ministri, petizioni e rappresentanze in proposito. 11 23 luglio, propose Len-nard di pregare il re con un messaggio: » di far assoggettare agli occhi del parlamento, copia di tutta la corrispondenza avvenuta tra Zea od altri agenti della Colombia? e l’ambasciatore di S. M. a Parigi, o il segretario degli affari esteri in Inghilterra, relativamente ai diritti del governo colombiano per essere riconosciuto indipendente ».