DEL REGNO DEI PAESI BASSI Tu Iti» voi ta acconsentiva alla richiesta delle citlà, le quali con grandi spese apprestarono i mezzi di esistenza e di alloggio ai fraticelli che giunsero nei Paesi Bassi. La loro dolcezza, la loro pazienza ed il metodo di insegnare, acquistarono ad essi la benivoglienza e la venerazione dei capi di famiglia e dei figliuoli, i quali affluirono alle loro scuole e vi succhiarono i principii di religione, di sommissione e di buona condotta, eh« inutilmente sperato si aveano dagli anteriori sistemi di elementare istruzione. I frati delle scuole cristiane, tuttoché francesi, non poteano destare ve-run sospetto nel governo de’ Paesi Bassi, dacché non si mescevano nè colia politica, nè colle discussioni teologiche, ma,limitati nella modesta loro sfera,non insegnavano ai fanciulli che il leggere, lo scrivere, l’aritmetica ed ¡principi della religione cristiana, accompagnandoli alle ecclesiastiche funzioni per sorvegliare sulla loro condotta e dar loro esempii di modestia. Queste osservazioni presentate vennero al governo, che non ne fece verun calcolo, reso cicco dal pregiudizio, che tutti gli ecclesiastici, ed anco i semplici maestri francesi, fossero imbevuti dei principii gesuitici e delle dottrine oltramontane, incompatibili col buon ordine di uno stato, in cui tutte le religioni sono egualmente protette. Lo stesso giorno, 17 ottobre, il re in persona aperse gli Stati Generali. Nel discorso, da lui pronunciato in lingua nazionale, annunciò lo stabilimento del collegio filosofico; ma su questo rapporto scòrse soltanto appena, come s’ ei camminar dovesse sopra ardenti carboni. Ricordò il matrimonio del sup secondo figlio, il principe Federico ; e la esposizione dei prodotti dell’ industria nazionale, che avuto aveva luogo ad Arlem, come una splendida prova del progresso in un ramo così inteiesòjntc la nazionale prosperità. Annunciò i miglioramenti nel regime delle provin-cie e delle comuni e nel sistema delle imposte: lo stabilimento del metodo sanitario; la soppressione delle monete francesi, che facilmente si era operata ; e finalmente la speranza di una diminuzione nei contributi. Cinque giorni avanti, il 12 ottobre, un decreto aveva abolito il mendicare sotto pene severe, perchè le campagne ed i luoghi di lavoro nutrir potevano e ricevere, tutti co- P.' IH.’ T.* VII.* a3