DEL REGNO DEI PAESI BASSI 3a7 odo mesi dopo lo spirare di quest’ anno, o per quel tempo minore, entro il quale fossero costituite da altre disposizioni legislative. 11 3o dello stesso mete, la prima camera addotto questa legge transitoria: ella fu pubblicata lo stesso giorno, e divenne obbligatoria colla sua inserzione nel giornale olandese intitolato Staals-Blad. 11 3o decembre, il sindacato del regno decreta, che, conformemente alla legge ri novembre i8i5, verrà ammortizzata, nel corso dell’anno 1820, sopra il residuo di ventotto milioni di fiorini in obbligazioni create da quella stessa legge, una somma capitale di cinque milioni cento-mila fiorini. Lo straripamento delle acque diffonde il terrore in va-rii cantoni delle provincie settentrionali, minacciate di allagamento: da più luoghi si ricevono desolanti notizie. Quest’anno, i Paesi Bassi offrono un progressivo miglioramento. Si estendono di più i veri interessi della agri-cultura e del commercio: l’istruzione trascendentale ed elementare cresce nel progresso: minorano le inquisizioni sui delitti della stampa, nè ci son più arbitrii. In tutti i generi è aperta la via della perfezione: ognuno liberamente vi incede, ed il governo è alla testa di tutto ciò, che vi è di buono e di generoso. 18-20. i.° gennaio. Gli Stati Generali, da questo giorno principiano ad amministrare la maggior parte dei lavori pubblici, relativi alle strade, canali, ponti e dighe, ed a percepire le entrate locali destinate per queste opere. Così ritornasi agli usi del regime antico: gli Stati Generali possono soli conoscere i bisogni de’loro amministrati: essi fanno progredire i lavori necessari nelle respettive provincia con una economia impossibile alle direzioni generali, i cui diversi impiegati hanno spesso interessi diametralmente opposti a quelli delle provincie, come, sotto il regno di Giuseppe II, sperimentarono i Paesi Bassi. Guglielmo I invece, profittò degli errori per ¡sfuggirli, e su questo argomento, come sopra varii altri, ritornò le cose al loro stato primitivo e naturale. Il 2 gennaio, il re emana una legge, addottata dalle camere, che autorizza il governo a far circolare ventiquattro milioni di viglietti (boni) del sindacato, residuo del credito