36o CRONOLOGIA STORICA corso al naufragato vascello. Esso aveva a bordo il battaglione dei volontarii, sotto gli ordini del maggiore Cox-van-Spcngler. Il governatore della provincia, nel 17, mise a disposizione della marina il batello a vapore il Nord-Hol-lande, onde possibilmente salvare uomini e vascello. Ad Egmont furono inutili gli sforzi, onde traversare i rompenti colle lancie di salvezza. Nella sera del 17, ventotto uomini toccarono terra. Ma si riconobbe ben tosto che egli era impossibile di salvare lo scheletro del bastimento, e si riconobbe il bisogno di tradurre a terra l’equipaggio e la truppa. Il governatore dell’Olanda settentrionale fa sul momento distribuire ai naufraghi vesti ed ogni asistenza loro necessaria. Nulla si potè salvare, nè del carico, nè degli effetti dell’equipaggio: i fianchi del naviglio eransi »diusciti per tutto, e dopo il mezzo giorno del 18, il legno interamente ^sprofondò. Appena il vascello ruppe, così violenti furono le prime scosse, che la cala fu ripiena di acqua in un istante ed annegarono da sessanta a settanta uomini, che ivi erano; il numero de’naufraghi non sorpassò per altro di molto i cento. Tutti gli ufficiali delle truppe di terra, che andavano a Uatavia, guadagnarono la riva. La sera del 17, i salvati toccarono felicemente terra, e camminarono parte ad Alk-maer, parte sul Texel e l’Ilelder. Due soli ufficiali perirono. Il vascello il Waterloo, egualmente carico per le Indie orientali, fece pure naufragio all’una delle imboccature dell’Ems. Disalberato, gettò l’ancora sulla costa di Frisia. II vascello per altro non era sdruscito, nè era perito alcuno, per cui si sollecitò a salvare gli uomini e gli effetti, per quindi rimurchiare il legno al Texel. Tuttoché doloroso fosse un tale avvenimento, si può considerare come una fortuna, l’essere, in così spaventoso uragano, pericolato pochissimi tra gli uomini de’due vascelli, aventi a bordo più che duemila persone. La perdita del tesoro però fu immensa. La notizia di questo secondo disastro, essendo giunta a Rrusselles il 21 avanti mezzogiorno, la sera stessa alle nove partì il prìncipe Federico, co’suoi aiutanti di campo e prese la via per l’Olanda. Sette batelli pescarecci di Sche-