— 78 — Nessuna resistenza poteva farsi a questa proposizione indeterminata e arbitraria : Vuo,lsi così colà dove si puote Ciò che si vuole .... (1) ; e lo spregevole corpo che s’ intitolava da sè : La Municipalità eli Venezia, non poteva nè voleva discutere colla dispotica volontà che gli avea data la vita. . Col nome di permutazione d’imaginarì manoscritti, fu portato via 1’ antico cammeo che si custodiva nella Biblioteca, i cavalli di bronzo di S. Marco e molti altri oggetti di rara bellezza ; e, cosa che ci riguarda più davvicino, un ordine dispotico del comandante supremo (che non volle neppure mantellar la rapina col pretesto della permutazione) decretò il trasferimento a Parigi di tutti i dispacci dei diplomatici veneziani accreditati presso le corti straniere, dalla metà del secolo XYI fino al cadere della Republica. Di questi, e di moltissime altre mappe geografiche e carte, o curiose o importanti, si stesero ricevute formali, di cui sono conservate ancora all’Archivio le copie autentiche, che dall’ attuale direttore, conte Girolamo Dandolo, mi furono gentilmente comunicate (2). (1) Dante, Inf. canto III. (2) Forse il lettore vedrà volentieri questi documenti che si trovano nell’ Archivio dei Frari, Busta segnata O. S. Democrazia, 1797. I. — « La Commission chargée de la recherche et de l’exa-» men des papiers de l’ancien gouvernement de Venise, a reçu » du citoyen Polaco, Archiviste du bureau de la Secrète, les re-» scrites de correspondance des ambassadeurs de Venise à Rome, v et à Madrid, depuis 1793 jusqu’ a ce jour; consistant en six