— 142 — egli ricevuto la sua autorità. L’ ambasciatore rispose che un certo Giovanni da Riviera, Corfiotto, erasi da sè assunto il carico di console, ed erasi ripetutamente rivolto all’ambasciata a Parigi per comporre alcune questioni fra la Regina e la Signoria, relativamente ad un affare importante (1). L’ affare importante è quello delle uve secche. Molto prima e molto dopo la data di questa lettera i monarchi (1) Ecco il Dispaccio che 1’ ambasciatore Giovanni Dolfin spedì da Parigi a dì 12 Maggio 1586 : « Ser.mo principe, » Per essecutione dei commandamenti della Serenità Yo-» stra, havuti colle sue di 27 Gennaro, ho subito fatto scrivere » per diversi Signori, et mercanti, amici miei, a Marseglia, a » Rovano et a Londra, che sono quei luoclii così in questo » Regno, come in quello d’Inghilterra, dove ho stimato, che » per la commodità del mare vi potesse haver negotio la na-» tione venetiana ; a causa di restare informato, se vi erano » consoli per essa natione ; et di quale auttorità, overo com-» missione, si valevano essi ; nè prima che heri ho havuto ri-» sposta, che nè a Roano, nè a Marsiglia si trova consolo Ve-» netiano ; nè altra persona che tratti per la natione facendo » essa pochissimi negocij in Marseglia, et niuno affatto in » Rovano; et di Londra scrivono che non vi sono altri che un » Giovali di Riviera Corfìoto, il quale da sè s’ingerisce a far » qualche servitio per la natione senza carico et nome di Con-» solo ; et Io da questo medesimo sono stato eccitato, come » rappresentante la Serenità Vostra con diverse lettere, a fare » ufficio, perchè sia dato qualche apuntamento alle difficoltà » che passano tra quella Regina et la Seren.ma Rep.ca, discor-» rendomi esso lungamente sopra V importanza del negocio. » Non so che in altra parte di questi Regni vi possa es-» ser commercio, però questo poco mi servirà per riverente » essecutione delli ordeni della Serenità Vostra alla quale ecc. » Gratie. »