— 10 — Nel mio breve scritto ho cercato mostrare i meriti del signor Brown, come compilatore dei Regesti; quanto al discorso storico, che forma la prefazione ai Regesti, mostrai il desiderio, compiuto col presente volume, che fosse tradotto nella nostra favella, perchè trovai che da sè solo formava un bel libro di storia, quale la storia s’intende ai dì nostri, solenne ed importante opera di civiltà. Ora il mio desiderio ottenne compimento. II. Chi guarda la storia come la si scriveva nei tempi antichi e classici, tranne rare eccezioni (e queste per lo piìi di storici che erano cittadini di republiche), può compararla ad una scena da teatro. Bellissima la piazza ivi dipinta, la boscaglia fronzuta e via discorrendo ; ma chi può camminarvi per entro, chi può soggiornarvi ? Ogni cosa è apparenza, ma lo interno delle costrutture, ma le radici delle piante chi le conosce? La storia vera non consiste in narrazioni più o meno eloquenti ; per essere vera storia è assolutamente necessario che lo storico si addentri nelle più minute circostanze, perchè possa dar conto giustamente della qualità dei tempi passati, origine dei presenti, della condizione delle nazioni e degli uomini che le compongono. Quando gli studiosi furono convinti di queste verità, si diedero a frugare con ogni sollecitudine negli archivi e nelle biblioteche: E avvenne che si trovarono volumi e documenti obliterati, i quali valsero a solvere