— 50 — prescrive gli spassi dei cittadini, vietando tutti i giochi, salvo gli scacchi e una specie di dama (1) ; e un secolo appresso, dal 1393 al 1396, stabilisce le norme-per lastricare e illuminare la città, e si dà briga persino del modo con cui si deve caricar l’orologio della parrocchia a Rialto (2). Ma l’intromettersi soverchiamente è fatale è il giardino del palazzo : e per un decreto dei capi della Quaranta , cioè della corte criminale, le corse di cavalli erano proibite in piazza S. Marco, sotto pena di 25 lire o 25 frustate. (1) «Quod nulla persona audeat ludere ad aliquem ludum, » prseterquam ad Schaccos et ad Tabularti. » M. C., 1292,11 Nov. « Quod possit ludi sub Lobia ad Scaccos et ad Taiulas. » M. C., 1293, 17 Settembre. (2) Le leggi relative al lastrico e all’illuminazione della città sono del 27 Novembre 1394, e del 29 Aprile 1897. 11 primo ordine relativo al nuovo orologio a Rialto è del 5 Decem-bre 1393. È un documento che può non esser discaro alla curiosità dei lettori, e però lo riportiamo dal libro Leon a del Maggior Consiglio (facc. 70), aggiungendo altri due documenti dell’ anno 1394, relativi all’ orologio medesimo.. « Capta. « Cum liorilogium Rivoalti propter magnum contrapondus » quod est librarum Vie. grossarum et ultra, inducat magnam » et intollerabile expensam taliter, quod singulis mensibus eget » cordis et alijs neccessarijs ad summam ducatorum trium et » ultra, et eciam ille qui tenet ipsùm in ordine assidue con-» queritur quod'non potest pati tantum laboris, petens addi-» tionem salarii, et tamen, nisi aliter provideatur, dictum » horilogium est iturum in ruynam, et quod peius est de facili » protrahendo campanile ad terram cum maximo onere civi-» tatis et expensis nostri comunis ac periculo multarum bona-» rum personarum, et pro honore nostri dominij et totius civi-» tatis faciat providere super hoc, et nostri provisores comunis » habeant personam premanibus sufficientem et approbatam in