— 34 — non furono restituiti. A quella nota si può aggiungere che, nel 1837 e nel 1842, furono spediti, dalla biblioteca di Brera in Milano a quella di Vienna, atti importantissimi che spettavano agli archivi della república , come consta dal catalogo che ne publicó il chiarissimo ed ottimo amico mio, Tommaso Gar, nel volume V dello Archivio storico italiano (pag. 453 e segg.). Altri vennero in proprietà di privati. E nel 1847 il Consiglio comunale, sulla voce che l’Archivio de Frari potesse sottostare a nuove depauperazioni, domandò ed ottenne che fosse integralmente conservato in Venezia. Ora vi presiede degnamente il conte Girolamo Dandolo, il quale dotto e studioso, è anche nemico di ogni monopolio. E di certo, ove possa, darà opera alla compilazione di Regesti, come quella del signor Brown, splendido lavoro, che onora la nazione, come onora quello il quale vi diede opera. XVII. Il lavoro del signor Brown ottenne applauso dalla stampa inglese (1) di ognuiib dei due partiti che sono in quella nazione, e che non essendo fazioni, anziché (1) Alle meritate o ponderate lodi date ai Regesti del signor Bbown ed alla sua prefazione dalla Quarterly Remiew, fece eco la Revue Britannique. Tre gravi giornali ebdomadari ne parlarono, e forse altri ancora: The Athenaeúm N. 19032, 5 novembre, 1864 ; — The Saturday Remiem, riputatissimo e temuto, 19 novembre, 1864 ; — The Examiner .N, 8964, 19 novembre, 1864. *