— 68 — giornali,' nuli’ altro sono che una raccolta di protocolli ufficiali, e riassunti di decreti e di carteggi diplomatici del Senato, che vanno dal 1549 al 1719 ; dimodoché, oltre le interruzioni che si incontrano a più riprese più tardi, v’ ha una lacuna di sedici anni tra il volume ultimo di Marino Sanuto e il principio degli Annali di Antonio Mazza, il quale fu il primo dei successori di lui, e dei lavori del quale non ci rimane che qualche traccia. Ma quantunque gii Archivi di Venezia siansi guardati più gelosamente che quelli di qualsivoglia altro Stato, e la stabilità del governo gli abbia sino alla fine preservati dai pericoli della guerra civile e della rivoluzione, ebbero nulladimeno a soffrire gravi jatture. Scoppiò nel 1483 nel palazzo ducale un incendio che, distruggendo i ritratti contemporanei dei Dogi del secolo XIV e del secolo XV, con altre importantissime opere artistiche, fu causa di perdite irreparabili, ma recò ai manoscritti picciolo danno. E tuttavia fece nascere molte leggi di precauzione allo scopo di prevenire e di estinguere gl’ incendi, le quali, al pari degli altri ordini di polizia della República veneta, mostrano quanto la Signoria avanzasse le grandi monarchie feudali d’Europa in fatto di scienza amministrativa (1). (1) A dare un esempio delle leggi, anche anteriori all’anno 1483, che erano state stanziate a proposito degl’incendi, riferiremo un decreto dell’ anno 1450, 10 Giugno, nel quale si legge qualche particolarità, che giova a far conoscere i costumi dei tempi. Ecco il Decreto : « Quoniam ad ignes qui » aliquando occurrunt in nostra civitate, non est aliqua ge-» neralis provisio quse sufficiat ad obviandum maximis peri-» culis et maximis damnis quee diversis modis eveniunt, nam,