— 105 — scrivea da Bruxelles che ad attraversar la politica di Car- lo V e di Filippo II, i quali proponevano il matrimonio di Elisabetta Tudor con l’Arciduca Ferdinando, Enrico II avrebbe voluto impalmare Maria Stuarda con Eduardo Courtenay. Giacomo Soranzo, accreditato in altri tempi presso il re Eduardo e la regina Maria, scriveva in Novembre 1559 da Vienna, che la regina Elisabetta lagnavasi di non aver mai ricevuto alcun dono d’amore dall’ arciduca Carlo, con cui allora trattavasi di sposarla ; mentre Tiepolo scrivea da Toledo il 30 Gennajo 1560, ch’ella era più inclinata che mai all’arciduca, e che ne avea collocato il ritratto a capo del letto. Nel Giugno 1566 Leonardo Contarini in una lettera da Augusta annunzia l’arrivo di Dannet (diplomatico di cui è fatta menzione nel Perfetto Ambasciatore a facc. 136) a fin di riprendere i negoziati da lungo tempo interrotti. Nel Settembre 1567 noi troviamo 1’ ambasciatore Mi-chiel a Vienna, che discute questo matrimonio col conte di Sussex; e che nel principio del 1568 spedisce alla « Renderà queste mie poche righe di propria mano a V. A. » per farla certa del mio buon stato, Milord Cobeir (Cobham) » che più ampiamente gli darà conto d’ogni particolare, et » del continuo desiderio che in me vive di servirla ; così pre-» gola a dargli fede in qual si voglia negotio, come facesse » a me medesima, perchè è huomo et fedel servitor mio, et » conseguentemente di V. A., alla quale io mando dei pic-» cioli doni, l’uno perchè portandolo al collo, habbi causa di » ricordarsi ogn’ hora di me ; 1’ altro nella beretta a signifi-» catione della corona di questo Regno, che più volentieri le » metterei di propria mano in testa, quando ciò fosse del tut-» to in poter mio si come credo che Lei ne resti certa et sieu-» ra, et come potrà fargliene ampia fede, bisognando, Mons.r