— 97 — del debole ed ambizioso suo suddito. Nelle lettere ultimamente scoperte non si vede segno di croce, e non posso perciò stabilire la loro medesimezza colle carte di cui discorrono le minute del Consiglio dei Dieci. Ma se non « Che sia scritto al Podestà di Padoa che debba imman-» tinente mandare de qui alli Capi di questo Conseglio la cas-» seta boiata dove sono le scritture che furono del Sig.r Cor-» tenè, da essere fatto poi quanto parerà à questo Consiglio, » la qual casseta esso Podestà debba mandar in un imboglio » con modo cauto, et secretamente senza comunicar ciò con » alcuno. » In seguito a questa risoluzione fu inviata nel giorno stesso la seguente lettera al Zorzi : « Vi commettemo con 1’ auttorità del Consiglio nostro di » X.i et Zonta che debbiate immantinente mandar di qui » alli Capi del detto Consiglio la casseta dove sono le scritture » che furono del q."> sig.r Cortenè, la qual casseta manda-» rete in uno invoglio, acciocché non si sappia da alcuno quel-» lo che sia, il che essequirete con modo cauto et secreta-» mente senza communicar questo con alcuno, avvisando li » detti Capi dell’ essecutione per lettere di vostra mano. » I Dieci peraltro non avevano ancora fermato partito alcune nè intorno allo stipo nè intorno alle lettere, giacché si conserva questo documento che pare del 18 Novembre. « Ser Philippo Cappello cons. ser Paulus Cont. Cap. » Voi che la presente materia sia differita fin che venga » risposta dalle lettere che jeri sera furono scritte a Padoa, et » che sia fatta altra richiesta dal Ambasciator della Serenis-» sima Regina d’Inghilterra. » Il quale partito fu vinto con sette voti favorevoli, nessuno contrario e un solo dubbio. Due giorni appresso (20 Novembre) il Consiglio colla Zonta stabilì : « Che per li capi di questo Conseglio sia chiamato un » marangon che à loro parerà, et dapoi datoli Sacrameu-» to de silentio debbano essi capi far aprire con quel meglio » modo che li parerà la casseta mandata da Padoa sì eh’ ella R. Brown. 7