— 177 — Egli è singolare che il titolo, col quale il Duca fu presentato dal suo Sovrano alla Signoria di Venezia, è quello di Guildford. Io non saprei trovare argomenti che provino all’evidenza quando o perchè prendesse tal titolo, nè quanto tempo il portasse ; ma non può ammettersi alcun ragionevole dubbio, relativamente alla sua identità. In due documenti veneti posteriori) dati nell’anno 1403-4, e publicati dal cavaliere Enrico Ellis (Originai Letters, III Ser., voi. I, facc. 46), egli è chiamato Duca di Norfolk. Quei documenti contengono dei richiami da parte d’alcuni dei suoi nobili amici di Venezia, un Bembo ed un Zane, per il pagamento d’ un debito da lui contratto nel 1399 a soddisfare alle spese del suo pellegrinaggio. Il Duca era già morto da più di tre anni, quando il doge Steno stimolò Enrico IV a forzare al pagamento gli eredi. Centoventott’ anni dipoi Marin Sanuto ci parla di una domanda fatta col mezzo dell’ambasciatore Cappello da Tomaso Howard, Duca di Norfolk (zio della regina Anna Bolena), affinchè le ossa del suo antenato fossero trasferite in Inghilterra, per essere seppellite tra i Mow-bray e gli Howard. Dalle Deliberazioni del Senato si rileva che v’ ebbe qualche difficoltà a riconoscere il sito dove giacevano allora;»ma è fuor di dubbio che, nel 1682, un monumento araldico senza iscrizione, e con un disegno enimmatico il quale rappresentava la bandiera inglese, il cervo bianco di Riccardo II, il cigno bianco di Bolingbroke e il pileo dei Mowbray, potea vedersi nella galleria esteriore del palazzo Ducale, ove per lungo tempo stette incassato nel muro, dirimpetto al mare, e propriamente di fronte a s. Giorgio Maggiore, chiesa dedicata R. Brown. 12