Da questo tempo le precauzioni usate dalla Signoria contro il fuoco furono efficaci, e, per questo rispetto, non dobbiamo ricordar nuove perdite. Ma nel 1797 suonò l’ultima ora della República. L’ andamento maestoso del governo aristocratico, l’ingegnosa sua macchina, le gravi sue ceremonie, tutto presentava allo sguardo lo stesso spettacolo d’altri tempi ; ma l’energia vitale era spenta. I Francesi, guidati dal vittorioso generale Bonaparte, s’avanzavano verso le sponde della laguna, e con quel-l’accoppiamento di frode e di forza, che rese così aborrite le armi rivoluzionarie àgli animi generosi, il secretario della legazione francese (1), tramava dentro della città il tradimento che doveva ajutare il nemico di fuori. Il Consiglio dei Dieci e gl’ Inquisitori di Stato non furono men vigilanti e meno bene informati di quello che fossero per 1’ addietro, ma era svanito il prestigio della loro potenza. Temevano di provocare colla resistenza un nemico cui la sommessione, avrebbero dovuto saperlo, non poteva ammollire. Fu inviata dunque una deputazione ad udire dall’ irresistibile invasore il destino dell’ abbattuta República. Questa deputazione, composta dei più nobili e più rispettati diplomatici veneziani, fu accolta cogli studiati oltraggi che il generale usava di preferenza. Soleva egli prima confondere ed avvilire ; negoziava dipoi. Ma non è del nostro proposito raccontare la triste istoria, se non in quanto si riferisce agii Archivi. I commissari tornarono recando con sè la sentenza della República. Ella (1) V. Memoria eie può servire alla storia politica degli ultimi otto anni iella BepvMica di Venezia. London, Rivington, 1798, face. 370.