— 24 -• se ne porge. Il signor Brown ne dà un esempio nella decima delle tavole che fanno seguito alla prefazione. I regesti non sono veramente che un sunto, non precedono nè susseguano all’atto integro, come nello esempio recato dal signor Brown, e sono i veri Calendars inglesi. Se il signor Brown talvolta riferisce anche atti distesi, egli non fa che seguire le istruzioni del Master of thè Rolls, il quale prescrive che gli editori impiegati negli archivi stranieri, debbano trascrivere per intero i documenti segreti ed importanti. Tale prescrizione è ragionevolissima : quando allo studioso non basti la descrizione di un documento esistente negli archivi inglesi e voglia consultarlo nella sua integrità, se anche si trovi in una parte della Gran Bretagna distante dagli archivi, può procacciarsene facilmente almeno una copia. Non così facilmente può procacciarsela, se il documento sia in paese lontano. E devo aggiungere che mi dissuase dallo adoperare la voce Registro l’uso comune di questa nei diversi parlari della nostra favella, cioè di nota di nomi, o di quaderni di conti. Credo avere giustificata la mia scelta, trattandosi di documenta manoscritti ed inediti per la massima parte. X. Poiché la rappresentanza della nazione inglese accettò il progetto di allargare le ricerche dei documenti spettanti alla propria storia anche negli archivi di altre nazioni, era naturale cosa, che fra i primi da esaminarsi fossero quelli di Venezia, e vi si unissero quelli dell’ Italia