— 189 — ricevuti dall’ oratore francese e ricordati da Marin Sa-nuto a dì 18 Decembre 1531. Ricordano una folla di sette ad ottomila donne, le quali poche settimane innanzi s’ erano precipitate fuori di Londra, col disegno di uccidere Anna Bolena, F amata del re d’Inghilterra, che cenava in una casa di piacere sopra una filmerà, non vi essendo lo ditto re seco. Ma la vittima, che veniva presa di mira, fu avvertita del pericolo a tempo da poterlo sfuggire, attraversando in una barca il Tamigi. Di nuovo, in Maggio dell’anno dopo, un predicatore, che difendeva il divorzio nella chiesa di S. Paolo, venne interrotto da una donna, la quale gli gridò che mentiva, e che questo exempio in uno re sarebbe una destruzione di le leggie dii matrimonio che una dele più sante e più forte che contiene T uomo nel civil et christiano vìver. » Lipomano di 28 (Agosto) .... Si dize etiam che il re d’Ingal-» terra voi lassar la moglie eh’ el ha, fia dii Re di Spagna, » qual fo moglie di suo fradello, per non poter haver con lei » alcuna heredità, el voi tuor per moglie una fia del Duca di » Barbon (sic) Francese. » E poi : « E zonto lettere di Franza >> dalla corte di 14 (Agosto) al suo orator... Si dize che il Re » d’Ingalterra... voi desfar le nozze, e dal Papa otegnirà quello » che vuol ; come fe etiam Franza con Papa Julio. » Il dotto storico sopracitato è incerto nel determinare chi potesse esser la dama indicata come figlia del Duca di Borbone. Non è del mio compito offrire uno scioglimento qualunque, di questa difficoltà, ma mi sarà forse lecito suggerire che Lippomano o Sanuto medesimo poterono forse prendere equivoco tra una sorella e una figlia. Comunque siasi di ciò, l’importanza del passo consiste nella prova offerta che fin dal 1514 i politici meditavano sul disegno di Enrico di prendere un’ altra moglie, e i sospetti loro intorno alla donna eh’ egli potesse scegliere, hanno, mi penso, comparativamente poca importanza.