— 106 — Signoria la copia d’ una lettera da Gratz, da cui si desume che il matrimonio spiaceva più che mai all’ arciduca, il quale diede finalmente la mano a Maria Anna di Baviera. Da Roma il 6 Maggio 1570 P ambasciatore Suriano spediva la bolla di papa Pio che scomunicava la Pretendente Elisabetta, osservando che « certo si » vede che S. S. si lassa qualche volta trasportar troppo » dal zelo, il quale se ben è conveniente a un bon Papa, » gioveria molto più se fosse essercitato con' più rispetto » et in questo caso d’Inghilterra, il manco mal che » possa venire è che sian affliti et martirizati li mi-» gliori et più catholici di quel regno. » D’ altra parte il bailo o ambasciatore veneziano alla Porta, riferisce che il Sultano Amurat si è compiaciuto per modo del- ■ 1’ ambasceria inviatagli da Elisabetta — e fu la prima ambasciata che un sovrano inglese spedisse a Costantinopoli (1) — eh’ egli la paragona alla regina Saba e se medesimo a Salomone. È naturale l’imaginarsi che i dispacci veneziani di Spagna porgano i più minuti e più accurati ragguagli sui preparativi dell ''Invincibile Armada (1585-1588) ; e simili esempi possono moltiplicarsi all’ infinito. Conforme alla pratica generale d’ Europa, il latino » di Simiè (Simier) amb.f suo presso di noi ; con che io prego » alla Serenissima et nobilissima sua persona ogni compita » felicità et gloria per la quale i Re vivono al mondo. » (1) Fu anche una delle più fortunate. L' ambasciatore inglese Guglielmo Harborn riuscì colla sua destrezza e perseveranza a stabilire colla Porta relazioni tali, che il nostro commercio di Turchia fu sciolto compiutamente dalla sua precedente dipendenza dalla Francia.